26 agosto 2018

Alla Messa domenicale siamo tutti uniti come una sola famiglia nella casa del Padre. È Dio stesso che ci raduna «per compiere il nostro fedele servizio sacerdotale» e per edificare sulla Parola di vita di Gesù la sua Chiesa “santa e immacolata”.

SIGNORE, DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA

Commento - Disegno: Stefano Pachì
«SIGNORE, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». «Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». Veniamo posti di fronte a due decisioni: quella di Pietro e dei suoi compagni, che scelgono di continuare a seguire Gesù, mentre molti discepoli interrompono la sequela, scandalizzati dal discorso di Gesù sul pane della vita, che non hanno saputo ascoltare e comprendere (Vangelo); quella di Israele che, su invito di Giosuè, rinnova la propria fedeltà all’alleanza. (I Lettura).
Probabilmente, neppure i Dodici hanno compreso il discorso di Gesù (capiranno dopo la Pasqua), intuiscono però che la sua è una parola di vita eterna. Comprendono soprattutto che si possono fidare di colui che la pronuncia, e non vogliono perdere la relazione con la sua persona. Da chi altro andare? Chi altri può dare senso autentico all’esistenza? Anche Israele decide di servire il Signore perché ricorda tutto ciò che ha fatto per la sua liberazione e sa di poter continuare a nutrire fiducia in lui. Ogni vera relazione, anche quella tra marito e moglie (II Lettura), si fonda non sul fatto che si comprende tutto, ma sulla disponibilità a fidarsi gli uni degli altri.

Fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità, Dumenza

GESÙ, «IL SERVO DEL SIGNORE»

«La lavanda dei piedi», illustrazione di don Luigi Salvetti (1990), pittore bresciano. Archivio “La Domenica”.
«Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).

È GESÙ stesso ad applicare alla sua persona e alla sua missione le caratteristiche di quel misterioso personaggio che nel libro del profeta Isaia è chiamato «il Servo sofferente del Signore» (Cfr Is 42,1; 49,3).

È, questo, un personaggio che, soprattutto in Isaia 52,13 – 53,12, il grande profeta presenta nella dimensione oblativa della sua esistenza, offerta cioè in sacrificio per la salvezza del suo popolo. Anche Gesù, sebbene non attribuisca esplicitamente a se stesso questo titolo, considera la propria esistenza come donata per la nostra salvezza con la suamorte in croce: «Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45, che ricalca Is 53,5).
Nello stendere il racconto della passione, gli evangelisti hanno visto realizzarsi in Gesù quanto il profeta Isaia aveva detto del Servo sofferente del Signore: «Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba, non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi» (Is 50,6).
La prima comunità cristiana ci ha trasmesso questa preziosa testimonianza di fede in Gesù, Servo sofferente del Signore: «Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia: dalle sue piaghe siete stati salvati» (1Pt 2,24).

Don Primo Gironi, ssp, biblista
   
Oggi viene celebrata nel Tempio di San Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, Dio Padre ha fatto grandi cose per liberare noi, suo popolo, dalla schiavitù del peccato. Invochiamolo oggi perché ci dia la forza di testimoniare al mondo la salvezza che abbiamo ricevuto.

Preghiamo insieme e diciamo: Guida il tuo popolo, Signore.

1. Per i pastori della Chiesa, perché siano fedeli annunciatori della Parola, anche quando è di scandalo per la sapienza del mondo, preghiamo:

2. Per i governanti e i responsabili delle nazioni, perché la loro azione sia ispirata e sostenuta dai valori del Vangelo, preghiamo:

3. Per noi e per tutti i cristiani, popolo di salvati, perché come il nostro Signore siamo sempre solidali con chi ha il cuore spezzato e lo spirito affranto, preghiamo:

4. Per le nostre famiglie, perché confidino sempre, soprattutto nei momenti difficili, nella presenza e nell’aiuto fedele di Gesù Cristo, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - O Dio, nostro Padre, questa è la preghiera che ti presentiamo con fiducia e speranza. Ti chiediamo di accoglierla, di purificarla e di esaudirla. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

27 L  S. Monica, madre di sant’Agostino. Memoria (bianco). Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore. Gesù condanna l’ipocrisia dei farisei e quindi vuole che noi pratichiamo i suoi precetti con coerenza, con diligenza e con dedizione. S. Rufo; S. Narno. 2Ts 1,1-5.11b-12; Sal 95,1-5; Mt 23,13-22.

28 M  S. Agostino d’Ippona, vescovo e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Vieni, Signore, a giudicare la terra. La pratica esteriore dei comandamenti divini deve essere sempre accompagnata dalla purità d’intenzione: fare tutto per amore. S. Fiorentina; S. Vicinio. 1Ts 2,1-3a.13-17; Sal 95,10-13; Mt 23,23-26.

29 M  Martirio di S. Giovanni Battista. Memoria (rosso). La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. Essere testimoni dell’amore di Cristo, vuol dire affermare la verità del suo messaggio, anche pagando di persona. S. Adelfo. Ger 1,17-19; Sal 70,1-6.15.17; Mc 6,17-29.

30 G Benedirò il tuo nome per sempre, Signore. Il cristiano deve vigilare per non acconsentire alle tentazioni del Maligno ed essere pronto in attesa del ritorno del padrone. S. Margherita Ward; B. Ildefonso Schuster. 1Cor 1,1-9; Sal 144,2-7; Mt 24,42-51.

31 V Dell’amore del Signore è piena la terra. La parola del Signore è lampada nel nostro cammino; si tiene accesa vivendola con coerenza e con coraggio, in ogni circostanza della vita. S. Aristide; S. Raimondo Nonnato. 1Cor 1,17-25; Sal 32,1-2.4-5.10-11; Mt 25,1-13.

01 S Beato il popolo scelto dal Signore. Ogni cristiano ha ricevuto dei talenti dal Signore; bisogna farli fruttificare, imitando con costanza e diligenza l’esempio di Gesù. S. Egidio abate; S. Giosuè; B. Giuliana da Collalto. 1 Cor 1,26-31; Sal 32,12-13.18-21; Mt 25,14-30.
Oggi si celebra la 13ma Giornata per la custodia del creato. «Custodire il creato, ogni uomo e ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi, è portare il calore della speranza!».
(Papa Francesco).

[02 D XXII Domenica del T. O. / B (S. Elpidio) Dt 4,1-2.6-8; Sal 14,2-5; Gc 1,17-18.21b-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23]. 

D. Mariano Grosso  osb

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Tutta la terra canti a Dio (748); Lodate Dio (669).
Salmo responsoriale: Ritornello: Sei la mia luce (97); da Il canto del Salmo responsoriale (ElleDiCi, 2011).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Oltre la memoria (693); Un cuore nuovo (505).
Congedo: Cristo, splendore del Padre (634).

ACCOMPAGNAMENTO
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