Domenica 13 luglio 2014

La parola di Dio è come la pioggia, ha detto il profeta. La parola di Dio è come la semente, dice Gesù. Una pioggia che feconda, un seme che germoglia. È la parte di Dio. Ma ci vuole anche la parte dell’uomo, occorre un terreno accogliente, disponibile..

«ECCO, IL SEMINATORE USCÌ A SEMINARE...»

«Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada;…Un’altra parte sui rovi. Un’altra parte cadde sul terreno buono».RACCONTANDO le parabole Gesù non intende soltanto farsi comprendere meglio, desidera piuttosto trasformare la nostra vita, perché si apra ad accogliere il mistero del Regno che annuncia. Accogliere il Regno significa lasciarsi convertire dalle sue logiche; abbandonare la logica del nostro modo di pensare per aderire al modo di essere e di agire di Dio. Più che alla comprensione, le parabole mirano alla conversione. Altrimenti udiamo senza comprendere, guardiamo senza vedere. Nelle parabole si fa evidente quella efficacia della parola di Dio di cui parla Isaia (I Lettura): la Parola non ritorna a Dio senza aver operato quanto desidera. È come il seme di cui parla Gesù nel Vangelo, ha un’efficacia tale da produrre il suo frutto, anche quando pare sprecato, perché gettato su terreni infecondi. Certo, Gesù spiegando la parabola ricorda quanto sia importante l’accoglienza del terreno. Rimane però vero che se il terreno lascia operare in sé il seme, certamente il frutto sarà straordinario, fino a cento per uno. Ma qual è il frutto sperato da Dio? Quale conversione egli desidera? Ce lo ricorda san Paolo (II Lettura): renderci pienamente suoi figli, partecipi della sua gloria.

Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità di Dumenza

LA “GIUSTIZIA” NELLA BIBBIA

In rapporto all’uomo e in rapporto a Dio

Il giudizio di Salomone. Ristabilire la giustizia è compito del re. Salomone risolve il caso di due madri che si contendono lo stesso bambino come figlio. (Cfr 1 Re 3,16-28). ILLUSTRAZIONE DI GIAN CALLONI 2014.NELLA Bibbia il termine “giustizia” appare in contesti diversi fra loro e con sfumature che ne indicano di volta in volta il significato. Fondamentalmente la giustizia esprime il rapporto che lega l’uomo a Dio (Cfr Gen 15,6: “[Abramo] credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia”). Ma indica pure il rapporto che lega l’uomo al suo prossimo (come leggiamo nei libri profetici). Riferito all’uomo, il termine “giustizia” indica il compimento della volontà di Dio, l’ascolto della sua parola, come è detto nei Vangeli nei confronti di Giuseppe, lo sposo di Maria: «Giuseppe… era uomo giusto» (Mt 1,19). In questa luce va interpretato anche un testo del profeta Abacuc, che ispirerà l’apostolo Paolo nella sua dottrina sulla giustificazione: «Il giusto vivrà per la sua fede » (Ab 2,4; Cfr Rm 1,17). Riferita a Dio la “giustizia” indica il suo intervento sul mondo e sull’uomo, quando vengono calpestati i diritti dei più poveri e delle categorie più deboli. L’implorazione a Dio “giusto giudice” esprime il desiderio che sia “ristabilita la giustizia”, che l’uomo ha infranto con il suo peccato: «Alzati, giudice della terra, rendi ai superbi quello che si meritano!» (Sal 94,1-2). Di fronte all’azione disgregatrice del peccato e all’opera ricostruttrice di Dio che fa nuova ogni cosa, giustamente afferma l’apostolo Pietro: «Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova nei quali abita la giustizia» (2Pt 3,13). “Giustizia” è la parola che nella predicazione dei profeti (come Isaia, Amos, Michea) più significativamente esprime gli atteggiamenti dell’uomo chiamato alla solidarietà responsabile e alla condivisione fraterna verso chi, nella società di ogni tempo, è emarginato, debole, prigioniero, indifeso e straniero. Giustizia è «sciogliere le catene inique», «dividere il pane con l’affamato», «introdurre in casa i miseri, senza tetto» (Cfr Is 58,6-12; Mi 3,9-12 e anche Mt 25,31-46). È qui che trova il suo contesto la beatitudine che Gesù dichiara nei confronti di chi fa propri questi atteggiamenti: «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia » (Mt 5,6).

Il giudizio di Salomone. Ristabilire la giustizia è compito del re. Salomone risolve il caso di due madri che si contendono lo stesso bambino come figlio. (Cfr 1 Re 3,16-28). ILLUSTRAZIONE DI GIAN CALLONI 2014.

Primo Gironi, biblista

Prega con il Vangelo - «O Gesù, divino Seminatore della Parola che non passa,»

O Gesù, divino Seminatore della Parola che non passa, concedi a noi, dopo averla ascoltata con fervore, la luce per comprenderla e, ad imitazione della Vergine santa, custodirla nel nostro cuore; aiutaci a viverla con costanza e fortezza, superando le prove che impediscono la sua crescita e vincendo le bramosie che tendono a soffocarla; fa’ che essa produca frutti che alimentano l’amore verso di te e lo spirito di servizio verso i fratelli.

d. Mariano Grosso osb

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, la Parola di Dio che abbiamo ascoltato, è fondamento della nostra fede, nutrimento della nostra speranza e lievito di fraternità.

Con fede diciamo.

A - La tua parola, Signore, sia luce ai nostri passi.

1.  Per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi: perché l’assiduo impegno nella evangelizzazione, l’ascolto della Parola e la forza dello Spirito rendano al mondo una autentica testimonianza di fede, preghiamo.

2. Per le comunità e le famiglie: perché l’ascolto della Parola di Dio nella liturgia domenicale abbia una risposta personale e concreta e così renda la vita feconda di bene, preghiamo.

3. Per i politici: perché le loro parole siano sempre costruttrici di unità e di solidarietà, preghiamo.

4. Per gli studiosi della Bibbia e per i loro discepoli: perché il seme della Parola, accolto con fede e comunicato con competenza, illumini le scelte degli uomini del nostro tempo, preghiamo.

5. Per questa assemblea: perché le “parole di vita” ascoltate aprano il nostro cuore al messaggio di Cristo e alla carità verso i fratelli, preghiamo.

C - O Padre, che puoi fare più di quanto osiamo chiedere e sperare, accogli l’umile espressione della nostra fede e donaci un cuore fiducioso e attento alle sorprese del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

14 L A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio. Matteo espone le caratteristiche del discepolo che non deve frapporre nulla tra se stesso e il Cristo. San Camillo de Lellis (m.f.); Santa Toscana; Beata Angelina da Marsciano. Is l,10-17; Sal 49,8-9.16-17.21.23; Mt 10,34 – 11,l.

15 M San Bonaventura, Vescovo e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Dio ha fondato la sua città per sempre. I miracoli non sono mai fini a loro stessi, ma devono far comprendere chi veramente sia il Cristo, vero Dio e vero uomo. San Vladimiro di Kiev; Sant’Ansuero. Is 7,1-9; Sal 47,2-8; Mt 11,20-24.

16 M Il Signore non respinge il suo popolo. Alla tentazione di escludere Dio dalla propria vita l’evangelista presenta una lode di Gesù per l’operare, seppur in modo misterioso, di Dio nel mondo. B.V. Maria del Monte Carmelo (m.f.); Beata Irmengarda. Is 10,5-7.13-16; Sal 93,5-10.14-15; Mt 11,25-27.

17 G Il Signore dal cielo ha guardato la terra. Oppure: Il popolo che hai creato, benedice il tuo nome. Affidarsi a lui e prendere su di sé il suo giogo è l’invito che il Signore fa a ogni suo discepolo. Santa Marcellina; San Leone IV; San Giacinto. Is 26,7-9.12.16-19; Sal 101,13-21; Mt 11,28-30.

18 V Tu, Signore, hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione. Oppure: Spero in te, Signore, tu mi dai vita. La controversia sul sabato rivela come non sia possibile racchiudere Dio in un insieme di regole per mettere in pace la coscienza. San Federico; San Materno; Sant’Arnolfo. Is 38.1-6.21-22.7-8; Cant. Is 38,10-12.16; Mt 12,1-8.

19 S Non dimenticare i poveri, Signore! Oppure: Ascolta, Signore, le suppliche dei poveri. L’evangelista Matteo presenta Gesù come modello di obbedienza alla parola del Padre. Sant’Epafra di Colossi; Santa Macrina; San Simmaco. Mi 2,1-5; Sal 9,1-4.7-8.14; Mt 12,14-21.

Enrico M. Beraudo

20 D XVI Domenica del T.O. / A(Sant’Aurelio)
Sap 12,13.16-19; Sal 85,5-6.9-10.15; Rm 8,26-27; Mt 13,24-43

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Cristo Gesù, Salvatore (273); Tu, festa della luce (380).
Salmo responsoriale: M° G. Liberto;
Ritornello: Grandi e mirabili le tue opere (84).
Processione offertoriale: Parole di vita (375).
Comunione: Luce sul cammino (292); Il cielo narra la tua gloria (282).
Congedo: Salve Regina, dolce madre (220).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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