21 giugno 2015

Nel suo Vangelo Marco presenta i miracoli di Gesù come guida alla comprensione della sua identità di Figlio di Dio. Il mare in burrasca che viene prodigiosamente calmato è il segno del dominio che Gesù ha sulle forze della natura e che la Sacra Scrittura attribuisce solo a Dio.

IN OGNI EVENTO RICONOSCIAMO CRISTO PRESENTE

Gesù minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

Gesù minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

DUE domande primeggiano nel Vangelo di oggi: quella di Cristo che chiede: «Non avete ancora fede?» e quella dei discepoli che si domandano chi sia Gesù. Al tramonto della giornata, quando le tenebre, simbolo del male, stanno per avvolgere tutti, Gesù sulla barca con i suoi discepoli passa all’altra riva. Una tempesta li sorprende, mentre Cristo tranquillo dorme a poppa. La paura investe i discepoli che si sentono smarriti di fronte all’apparente indifferenza del Maestro. «Non ti importa che moriamo?», chiedono e in queste parole risuona il nostro interrogativo su dove sia Dio quando soffriamo. Gesù interviene riportando la quiete ed ecco lo stupore degli apostoli; la loro domanda che si apre sul mistero di Cristo dimostra che non hanno ancora capito chi sia Gesù: colui che ha operato un tale prodigio non può che essere divino. La stessa domanda si pone Giobbe su Dio (I Lettura). Il Cristo, che ha esercitato una sorta di esorcismo sulle forze della natura, è il Signore del mondo, il Figlio di Dio. Credere in Cristo comporta vivere una vita nuova secondo la grazia ricevuta (II Lettura).
Elide Siviero

Il bue

Animale impegnato nei campi e nei sacrifici

“Bue”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

“Bue”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

INSIEME a altri bovini affini (tori, vitelli), il bue (in ebraico bakar, sor; in greco bous) è noto per la sua forza lavorativa, il latte della mucca e la bontà della sua carne. È stato addomesticato e allevato dall’uomo fin dai primordi della civiltà. Associato al «bestiame grosso», il bue era allevato soprattutto nella Transgiordania e in Moab, regioni ricche di acqua e di pascoli. Nei testi biblici esso è presentato come l’animale adatto all’aratura (1Re 19,19) e alla trebbiatura (Pr 14,4). In Sir 38,25-26 il suo lavoro è ritenuto il più faticoso. Per tale ragione la legge proibiva di «mettere la museruola al bue che trebbia» (Dt 25,4), evidenziando un sentimento di rispetto verso gli animali (Dt 22,4.6.10). Oltre all’impiego agricolo, i buoi trainavano anche il carro che recava l’arca dell’alleanza (1Sam 6,7ss.; 2Sam 6) e erano impiegati per i sacrifici (1Re 8,62-66). Tale usanza è invalsa in Israele sotto l’influsso dei riti pagani di tipo cananeo. Associato al simbolo della bontà e della pace, insieme all’asino, il bue è presente secondo la tradizione, nel presepe natalizio.
Giuseppe De Virgilio, biblista

IN PREGHIERA CON IL SALMO 91/92

Nelle tempeste della vita, resta accanto a noi, Signore. Tu che governi il mondo con la tua Provvidenza, placa le nostre ansie e donaci la vera pace. Se la nostra esistenza è sottoposta a prove difficili, guidaci tu al porto sicuro e rinnova la nostra fiducia in te.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, fra le tante tempeste, che agitano la vita dell’umanità e di ciascuno di noi, invochiamo il dono di quella fede che vince ogni paura e apre il cuore alla speranza.

Innalziamo con fiducia la nostra preghiera:

A - Signore, vieni in nostro aiuto.


1. Per il Papa e i Vescovi e per quanti nella Chiesa sono stati chiamati ad assumere particolari ministeri per guidare il popolo di Dio fra le alterne vicende della storia, preghiamo.

2. Per i genitori che hanno la missione di formare i propri figli alla luce dei grandi valori evangelici per una società più umana, più giusta e solidale, preghiamo.

3. Per tutti coloro che, oppressi da gravi situazioni di sofferenza fisica e spirituale, sperimentano la fragilità della propria fede e il venir meno della speranza, preghiamo.

4. Per le nostre comunità cristiane, che hanno la missione di costituire un porto sicuro per quanti cercano Dio e la sua salvezza, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

C - Padre buono, in Cristo Gesù tu ci hai dato la certezza della tua presenza anche nei momenti più oscuri e difficili della nostra vita. Aumenta la nostra fede perché, superando ogni dubbio, possiamo perseverare nel nostro cammino verso di te. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.

XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

22 L Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità. Come cristiano togli la trave del tuo occhio per poter guardare gli altri con occhi di accoglienza. S. Paolino (m.f.); Ss. Giovanni Fisher e Tommaso More. Gen 12,1-9; Sal 32,12-13.18-20.22; Mt 7,1-5.

23 M Signore, chi sarà ospite nella tua tenda? Chi sarà disposto a vivere con te in una tenda in mezzo al deserto e, poi smontata, ad intraprendere «la via che conduce alla vita»? S. Giuseppe Cafasso; S. Lanfranco; Gen 13,2.5-18: Sal 14,2-5; Mt 7,6.12-14.

24 M Natività di S. Giovanni Battista. Solennità (bianco). Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. Come hai scelto il Battista per una missione, così a me, con il Battesimo, hai affidato un compito da sacerdote, re e profeta. S. Teodolfo. Is 49,1-6; Sal 138,1-3.13-15; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80.

25 G Rendete grazie al Signore, perché è buono. Chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica costruisce la casa della sua esistenza sulla roccia. S. Massimo; S. Guglielmo di Montevergine; S. Prospero. Gen 16,1-12.15-16; Sal 105,1-5; Mt 7,21-29.

26 V Benedetto l’uomo che teme il Signore. La guarigione del lebbroso mostra che Gesù è potente non solo nella parola, ma anche nell’azione. Ss. Giovanni e Paolo; S. Vigilio; S. Josemaria Escrivá. Gen 17,1.9-10.15-22; Sal 127,1-5; Mt 8,1-4.

27 S Il Signore si è ricordato della sua misericordia. Gesù ha esaudito la supplica del centurione, per la sua fede ha guarito il suo servo. S. Cirillo di Alessandria. Gen 18,1-15; Cant. Lc 1,46-50.52-55; Mt 8,5-17.

28 D XIII Domenica del T.O. / B (S. Ireneo)
Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal 29,2.4-6.12-13; 2 Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,21-43.
La Giornata “per la carità del Papa”.

Mons. Giuseppe Greco

21 giugno - San Luigi Gonzaga

Nacque il 19 marzo 1568 a Mantova da Ferrante Gonzaga, che lo educò alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza. Ma a 10 anni Luigi si decise per un’altra strada; a 12 anni ricevette la prima Comunione da san Carlo Borromeo e poi, vincendo le resistenze paterne, entrò nella Compagnia di Gesù. Divenuto chierico a Roma, mentre frequentava il Collegio Romano, si dedicò agli ammalati, in particolare durante l’epidemia di peste del 1590. Morì poco dopo, nel 1591, a 23 anni.
Luigi Giovannini, ssp

Chiara Luce Badano

Aveva 18 anni quando morì a causa di un male incurabile. Nel luglio 2008 la Chiesa cattolica la dichiarò venerabile; due anni dopo venne proclamata beata. Chiara, (1971-1990) soprannominata Luce per la radiosità della sua anima, entrò a nove anni nel movimento dei Focolarini. Un’esistenza breve ma intensa, tesa a ricercare Dio che lei ritrovava nei lontani, negli atei, nei deboli, negli ultimi. Volitiva, tenace, fiera, affrontò la malattia con grande dignità e serenità. La pace di Cristo dominava il suo spirito infondendo coraggio a chiunque incrociasse il suo cammino. Dal suo sorriso traspariva il totale abbandono alla volontà di Dio. La liturgia la ricorda il 29 ottobre.
Cristina Santacroce

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Padre, che hai fatto (203); Tutta la terra ti adori, o Dio (311).
Ritornello al Salmo responsoriale: G. Assandri;
Rit. comune: Terra tutta, da’ lode a Dio (306).
Processione offertoriale: O Signore, raccogli i tuoi figli (369).
Comunione: Non vi chiamerò più servi (244); Nulla con te (366).
Congedo: Maria, Madre della Chiesa (217).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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