6 maggio 2018

Il Vangelo odierno contiene l’annuncio che non c’è gioia più grande dell’amore di Dio Padre e di Cristo suo Figlio. Un amore che ci è dato perché sia testimoniato verso tutti, per convincere il mondo che veramente «Dio è amore».

QUESTO VI COMANDO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI

Commento - Disegno: Stefano Pachì
UN ascolto intelligente dei testi liturgici odierni ci aiuta a cogliere ancora una volta l’amore di Cristo «che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio» (Ef 3,19). Un amore gratuito, senza frontiere. Novità introdotta dalla Pasqua del Signore. La narrazione del battesimo del pagano Cornelio e di quelli della sua casa (I Lettura) fa intravvedere la prospettiva universale dell’amore che viene da Dio e il posto che in essa ha il discepolo di Cristo. Il Vangelo, sorgente di vita, è offerto a tutti gli uomini, senza eccezioni.
«Dio è amore», ci dice san Giovanni (II Lettura). Esiste un rapporto meraviglioso e vitale tra Dio e noi, attuato concretamente mediante il Cristo: «Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui». Una vera e propria rivoluzione che ha segnato anche il cambiamento dei rapporti umani. Nel discorso dell’ultima Cena (Vangelo) Gesù svela il mistero dell’unità tra lui e i discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ha amato voi. Rimanete nel mio amore ». Compito del cristiano è riversare questo amore sui fratelli e le sorelle.

Domenico Brandolino, ssp

SAN LEOPOLDO MANDIC

San Leopoldo Mandic.
SAN Leopoldo (Bogdan Ivan) Mandic´ nasce il 12 maggio 1866 a Castelnuovo di Cattaro (oggi Herceg Novi in Montenegro, all’epoca impero austro-ungarico). Al suo paese in riva al mare frequenta il piccolo convento dei Cappuccini veneti. A 16 anni parte per l’Italia: Udine, poi Bassano del Grappa, dove riceve il nome di fra Leopoldo.
Quando nel 1890 diventa sacerdote, ha un sogno: spendere la vita per riconciliare con Roma i cristiani orientali separati. Il piccolo frate (alto 1,35 m) è un pioniere dell’ecumenismo. Vuole raggiungere il suo «popolo orientale » e per un paio di volte sembra riuscirci. È a Zara e a Capodistria, ma per poco. Nella guerra del 1915-1918, avendo passaporto di Paese «nemico», deve prendere la via del confino politico in Campania.
L’urna di San Leopoldo a Rijeka, Fiume (Croazia) 14-19 settembre 2017.
Di nuovo a Padova, è confessore ricercatissimo, tanto che nel 1923, destinato a Fiume, il vescovo mons. Elia Dalla Costa chiede e ottiene il suo ritorno. Spende il resto della vita in un’angusta cella-confessionale. Una decina di ore al giorno, nonostante la salute malferma e un tumore all’esofago che lo porterà alla morte. Confida: «Ogni anima che chiederà il mio ministero sarà il mio Oriente»
È straordinariamente generoso nel dispensare il perdono del Signore. «Stia tranquillo, metta tutto sulle mie spalle, ci penso io», e si addossa veglie notturne e digiuni. Possiede il dono della profezia e quello di leggere nei cuori. La preghiera assidua e la frequentazione dei testi biblici e patristici rendono illuminato il suo consiglio. Muore il 30 luglio 1942. Canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1983. La liturgia lo ricorda il 12 maggio.
Sito: www.leopoldomandic.it

P. Giovanni Lazzara  Ofm cap

DON PASQUALE UVA.

DON PASQUALE UVA. Fondatore dell’Opera Casa della Divina Provvidenza e della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza convertì il suo amore per Dio in amore nel prossimo. Animato dallo spirito evangelico del Cottolengo dedicò la propria vita all’assistenza dei disagiati fisici e psichici. Il suo obiettivo salvaguardare la dignità nella sofferenza umana tramite la speranza e la fede nella Misericordia Divina. Nel 1933 fondò quattro ospedali psichiatrici nell’Italia meridionale. Per Don Pasquale Uva (Bisceglie 1883 - 1955) è la carità il perno dell’esistenza perché senza amore ogni gesto, ogni opera diventa vuota e caduca.

Cristina Santacroce

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, Gesù ha posto l’accento sull’unione dei cuori, che deve esistere nei rapporti tra i suoi discepoli. Chiediamogli che ci aiuti a vincere le nostre resistenze e a promuovere l’unità e la concordia.

Preghiamo dicendo insieme: Ascoltaci, o Signore.

1. Per la Chiesa, che ha la missione di annunciare a tutti l’amore che salva: perché assolva questo compito con carità e larghezza di vedute, preghiamo:

2. Per gli uomini e le donne del nostro tempo: perché cerchino di comprendersi meglio per costruire una società più giusta e fraterna, preghiamo:

3. Oggi si celebra la XXII Giornata dei bambini vittime di violenza e abusi. Donaci, o Signore, di servire sempre la promozione dell’amore e del rispetto per i piccoli, tuoi prediletti e suscita servitori amorevoli e responsabili che impediscano gli abusi nella Chiesa e nella Società, preghiamo:

4. Per noi: perché l’amore di Cristo che scaturisce ogni domenica dall’Eucaristia si riversi sulle nostre comunità, sulle famiglie e negli ambienti di lavoro, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Allarga, Signore, i nostri cuori perché raggiungano la dimensione del tuo cuore. Poni la tua dimora in noi, perché possiamo gioire e glorificarti senza fine. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

VI SETTIMANA DI PASQUA

07 L Il Signore ama il suo popolo. Lo Spirito Santo suggerisce in noi la verità che Gesù ci ha insegnato: è grazie a Lui se possiamo comprendere le parole di Cristo e avere la forza per seguirlo. S. Domitilla; S. Rosa Venerini; S. Agostino Roscelli. At 16,11-15; Sal 149,1-6.9b; Gv 15,26 - 16,4a.

08 M La tua destra mi salva, Signore. È ardito rallegrarsi perché Gesù se ne va: però egli ci garantisce che non ci lascia soli, ma ci dona il suo Spirito, il vincolo che lo lega al Padre e sussurra in noi le parole della gioia. B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il Moro. At 16,22-34; Sal 137,1-3.7-8; Gv 16,5-11.

09 M I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Il rapporto che lega il Figlio al Padre, lo Spirito Santo, ci è donato perché possiamo comprendere il significato della nostra vita alla luce dell’amore che Dio riversa nel nostro cuore. S. Pacomio; S. Isaia pr.; B. Forte Gabrielli. At 17,15.22 – 18,1; Sal 148,1-2.11-14; Gv 16,12-15.

10 G Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. Il tempo in cui Gesù si allontana dai discepoli con la passione è breve: il tempo della morte è consumato dalla Risurrezione che ha come risultato la presenza di Cristo in noi S. Gordiano; S. Cataldo; S. Giobbe. At 18,1-8; Sal 97,1-4; Gv 16,16-20.

11 V Dio è re di tutta la terra. Il Signore non ci illude: ci avvisa che ci sarà afflizione nella nostra vita, ma ci garantisce che il dolore assomiglia al travaglio del parto, non al rantolo della morte. S. Ignazio da Laconi; B. Gregorio Celli. At 18,9-18; Sal 46,2-7; Gv 16,20-23a.

12 S Dio è re di tutta la terra. Chiedere nel nome di Gesù non vuol dire domandare a suo nome, ma entrare dentro questo nome nel quale siamo stati battezzati, immersi, nella Trinità. S. Pancrazio (m.f.); Ss. Nereo e Achilleo (m.f.). At 18,23-28; Sal 46, 2-3.8-10; Gv 16,23b-28.

[13 D Ascensione del Signore / B (B. Vergine Maria di Fatima) At 1,1-11; Sal 46, 2-3. 6-9; Ef 4,1-13; Mc 16,15 - 20]. Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali

Elide Siviero

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: O fonte dell’amore (562); Cristo risusciti (547).
Salmo responsoriale: Ritornello: Popoli tutti, lodate il Signore (127-129); M° C. Carena.
Processione offertoriale: Molte le spighe (679).
Comunione: Com’è bello (626); Non vi chiamerò più servi (597).
Congedo: Cristo vive (635).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:

Accompagnamento


Archivio

Vai