29 gennaio 2017

Gesù proclama che la felicità non va cercata nella conquista dei beni della terra, ma nella ricchezza del cuore, nell’avvertire il bisogno di Dio. Sono gli umili, i piccoli e i senza voce che la trovano. - Oggi si celebra la Giornata per i malati di lebbra.

BEATI I POVERI IN SPIRITO DI ESSI È IL REGNO DEI CIELI

commento
IL testo delle Beatitudini è il portale d’ingresso de “Il discorso della montagna”: (Vangelo) Gesù si rivolge ai suoi discepoli, a coloro che hanno già scelto di stare con lui, ed è presentato come il nuovo Mosè che istruisce il suo popolo con una nuova Legge che non rinnega l’antica, ma la porta a compimento. Annunciando che sono beati i poveri, i piccoli, i miti, i puri, Gesù realizza quello che avevano annunciato i profeti nell’Antico Testamento, come Sofonia (I Lettura): il Signore costituirà un popolo umile e povero capace di confidare solo in Dio.
Il significato del testo non è tanto un comando: «dovete essere poveri, miti, puri ecc.», ma una rivelazione: “potete esserlo!”. Il motivo di tanta audacia è dato dalla seconda parte delle varie frasi: perché vostro è il regno dei cieli, perché sarete consolati, perché la vostra ricchezza è Dio stesso, la vostra eredità è il suo amore, il suo perdono, la sua misericordia che rende ogni credente pronto a seguire il Risorto. La II Lettura, pur non essendo direttamente legata alle altre, mostra che questa è la logica di Dio: scegliere i piccoli per rivelare la sua gloria.

Elide Siviero

«BEATI COLORO CHE SONO NEL PIANTO»

BEATI coloro che hanno lacrime di pentimento, come Pietro che, pentito, «pianse amaramente» (Lc 22,62), come il figlio prodigo che, convertito, tornò al Padre. Beati coloro che hanno lacrime di preghiera, di adorazione, di gratitudine, di amore, di commozione, come la peccatrice che bagnò di lacrime i piedi di Gesù.
Beati coloro che piangono per l’assenza del Signore dalla nostra società scristianizzata, come Maria di Magdala che dice: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto!» (Gv 20,13). Beati coloro che hanno lacrime di dolore e di speranza, gridando il dolore di «tutta la creazione che geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22) e invocando accoratamente la venuta del Signore: «Vieni, Signore Gesù!» (Ap 22,20).
Beati coloro che, unitamente a tutte le altre beatitudini, hanno lacrime di “poveri” ed esclusi, di “mansueti” vittime di violenza, di chi ha fame e sete di giustizia e per la giustizia è perseguitato, di chi è “misericordioso” e si trova a vivere in un mondo intollerante e spietato, dei “puri di cuore” che vivono con chi ha il cuore indurito, dei “costruttori di pace” in un mondo lacerato da confitti.
Beati coloro che, con Gesù e come Gesù “con forti grida e lacrime”, pregano per la salvezza del mondo.
Tutti costoro in Gesù trovano la vera consolazione, perché egli ha dato al dolore un senso salvifico, alle lacrime una valenza rivelativa di amore, alla croce uno sbocco di risurrezione.

Mons. Giuseppe Greco

Don Carlo Gnocchi
DON CARLO GNOCCHI (1902-1956).
Educatore sempre presente con i suoi giovani, nel 1942 parte per il fronte russo con gli alpini della Tridentina. Nel gennaio del ’43 inizia la drammatica ritirata. Durante la quale, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, matura l’idea di realizzare un’opera di carità verso gli orfani e i mutilatini, che si realizzerà nel 1945 con la Fondazione Pro Juventute. Proclamato beato nel 2009. La liturgia lo ricorda il 25 ottobre.
Illustrazione a. Brasioli / foto © Creative Commons

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Universale: Per quanti sono nella prova, soprattutto i poveri, i profughi e gli emarginati, perché trovino accoglienza e conforto nelle nostre comunità.
Dei Vescovi: Perché i laici, formati all’insegnamento del Vangelo e del Magistero, sappiano mettersi al servizio della società.
Mariana: Perché Maria ci renda attenti e docili alla Parola di Dio.

Oggi celebriamo la Giornata mondiale per i malati di lebbra. - È possibile che nel nuovo millennio si possano registrare ancora 700.000 nuovi casi di lebbra ogni anno? La nostra solidarietà vuol essere un segno vivo di quell’amore per i poveri ed i malati che Gesù ci ha mostrato con tante parole e tanti gesti. E-mail: redazione@aifo.it; Tel. 0514393211.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, con la nostra preghiera filiale chiediamo al Padre che le Beatitudini evangeliche esprimano lo stile della nostra vita personale e comunitaria.

Preghiamo insieme dicendo: A - Ascoltaci, o Signore.

1.
Signore, che hai proclamato beati coloro che sono poveri in spirito, dona alla tua Chiesa umiltà e mitezza nel presentarsi agli uomini come testimone del tuo amore, preghiamo:

2. Signore, che hai chiamato beati quanti sono afflitti, dona conforto a quanti vivono momenti di desolazione o di malattia, perché si sentano abbracciati dal tuo calore paterno, preghiamo:

3. Signore, che inviti ad essere misericordiosi quanti vogliono ottenere perdono, dona larghezza di cuore a chi ha subito torti e offese, perché si apra alla possibilità di un nuovo inizio, preghiamo:

4. Signore, che ci chiami beati quando soffriamo persecuzioni nel tuo nome, fa’ che nessuna forza umana ci porti mai a retrocedere dalla confessione del tuo nome, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
O Padre, tu sai ciò che è bene per noi e in Cristo ci hai mostrato il volto di un uomo beato, perché giusto, puro, misericordioso e fedele. Fa’ che la nostra vita si conformi sempre di più al tuo Figlio per essere da te benedetta nei secoli dei secoli.

A - Amen.

IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

30 L Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. In questa pagina evangelica emerge chiaramente un tema centrale del Vangelo di Marco: Gesù vincitore del Maligno. La sua vittoria è la nostra vittoria. S. Martina; S. Giacinta Marescotti; B. Sebastiano Valfrè. Eb 11,32-40; Sal 30,20-24; Mc 5,1-20.
31 M S. Giovanni Bosco, sacerdote. Memoria (bianco). Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano. L’autore della Lettera agli Ebrei ci invita alla perseveranza non con nozioni intellettualistiche, ma indicandoci un modello da seguire: Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. S. Geminiano; S. Marcella. Eb 12,1-4; Sal 21,26-28.30-32; Mc 5,21-43.

1 M L’amore del Signore è da sempre. Per riconoscere Gesù come il Figlio di Dio non è sufficiente una conoscenza secondo la carne, ma bisogna lasciarsi illuminare dalla fede. S. Severo; S. Raimondo; S. Brigida di Kildare. Eb 12,4-7.11-15; Sal 102,1-2.13-14.17-18; Mc 6,1-6.

2 G Presentazione del Signore. Festa (bianco). Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. La festa di oggi fa in qualche modo da congiunzione tra il Natale e la Pasqua sia per le parole di Simeone, sia per il gesto di offerta del Bambino. Già si intravvede il culmine della sua esistenza, gradita dal Padre. S. Caterina de’ Ricci. Ml 3,1-4 opp. Eb 2,14-18; Sal 23,7-10; Lc 2,22-40.

3 V Il Signore è mia luce e mia salvezza. La morte di Giovanni anticipa quella di Gesù il quale però, dopo essere stato deposto in un sepolcro, risusciterà il terzo giorno. S. Biagio (m.f.); S. Oscar (m.f.); Ss. Simeone e Anna. Eb 13,1-8; Sal 26,1.3.5.8-9; Mc 6,14-29.

4 S Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. La Lettera agli Ebrei termina ricordandoci che per mezzo di Gesù tutta la nostra vita può diventare offerta gradita a Dio Padre. S. Nicola Studita; S. Gilberto; S. Eutichio. Eb 13,15-17.20-21; Sal 22,1-6; Mc 6,30-34.

[5 D V Domenica del T.O. / A (S. Agata; S. Saba) Is 58,7-10; Sal 111,4-9; 1Cor 2,1-5; Mt 5,13-16].
Oggi viene celebrata nel Tempio San Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.

Enrico Maria Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Lodate Dio (288-289); Beatitudini (227).
Salmo responsoriale: Modulo: da Il canto del Salmo responsoriale (ElleDiCi, Leumann 2011); Ritornello: Beato chi cammina (259).
Processione offertoriale: Benedetto sei tu, Signore (260-261).
Comunione: Passa questo mondo (300); Conducimi tu (271).
Congedo: Vieni, stella del mattino (313).

ACCOMPAGNAMENTO
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