30 aprile 2017

Il Risorto continua a camminare con i suoi discepoli, in modo misterioso, ma reale, ed è presente nel segno del pane e nella parola delle Scritture, attorno ai quali la comunità si raduna. Riscopriamo il valore del Giorno del Signore. - Oggi si celebra la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

I DISCEPOLI INSISTETTERO: «RESTA CON NOI, SIGNORE!»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
ACCOMPAGNANDO il cammino dei due discepoli, il Risorto «spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,27). Luca non ci dice su quali testi il Signore abbia fatto la sua lectio divina. Possiamo immaginare che tra di essi ci fosse il Salmo 15 (16), responsorio nella liturgia odierna, che Pietro, (I Lettura), cita per annunciare la risurrezione del Crocifisso. Il Salmo proclama la fedeltà di Dio, che non abbandona negli inferi coloro che ama. «Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza » (At 2,28; Sal 15,11). Tale è stata l’esperienza vissuta da Gesù nella sua morte. Ora può condividere la sua gioia con i suoi discepoli, convertendo la loro delusione in speranza, fino a far ardere il loro cuore.
Per farsi riconoscere, il Risorto spezza poi il pane. Cleopa e il suo compagno così comprendono, e pure noi, che ogni volta che celebriamo l’Eucaristia non solo accogliamo il Vivente in mezzo a noi, ma consentiamo alla sua vita di nutrire la nostra. Così Pietro (II Lettura): il sangue prezioso di Cristo ci libera dal male e dalla morte, fondando la nostra fede e la nostra speranza.

Fr. Luca Fallica, Comunità SS. Trinità, Dumenza

NO A FAMIGLIE DI SERIE A E DI SERIE B

PER capire davvero l’Esortazione postsinodale Amoris laetitia bisognerebbe partire da quello che ne pensa Papa Francesco che l’ha scritta. In questi mesi è tornato in varie occasioni sul documento, sottolineando vari aspetti di grande significato. Ne mettiamo in evidenza tre. Il primo: «La vita di ogni persona, la vita di ogni famiglia dev’essere trattata con molto rispetto e molta cura». Il secondo: «Guardiamoci dal mettere in campo una pastorale di ghetti ». Terzo: «Diamo spazio agli anziani perché tornino a sognare». Sono tre passaggi molto significativi.
L’esortazione al rispetto dice con efficacia l’atteggiamento del Papa verso la realtà familiare. La Chiesa deve avvicinarsi alla famiglia in punta di piedi, con l’abbraccio della misericordia e non con l’elenco dei divieti.
Chi pretende di risolvere tutto con un atteggiamento rigidamente normativo crea quei ghetti pastorali – da una parte le famiglie “modello” dall’altra quelle segnate dalle fragilità – che Francesco non solo vuole superare, ma che considera estranei all’autentico spirito del Vangelo. Infine, la sottolineatura sull’importanza degli anziani in famiglia esprime la speranza che non venga disperso il tesoro rappresentato dal passaggio tra le generazioni. Seguendo la traccia del Papa, cominciamo qui un viaggio attraverso questo testo destinato a rivoluzionare lo sguardo pastorale della Chiesa sulla famiglia.

Luciano Moia, Direttore di “Noi, famiglia&vita” (Avvenire)

Per ricevere La Lettera Apostolica “Misericordia et Misera”, di Papa Francesco (euro 1,90) rivolgersi a Servizio Clienti al tel. 0248027575 o abbonamenti@stpauls.it.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Per l’evangelizzazione: Per i cristiani in Africa, perché diano una testimonianza profetica di riconciliazione, di giustizia e di pace a imitazione di Gesù Misericordioso.
Dei Vescovi: Perché la fiducia nella Provvidenza ci spinga ad affrontare le difficoltà con speranza certa.
Mariana: Perché la vita nascosta di Maria a Nazareth ci formi al dovere quotidiano.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, come ci esorta l’apostolo Pietro, eleviamo la nostra preghiera a Dio, chiamandolo “Padre”.

Preghiamo insieme dicendo: Padre nostro, ascoltaci.

1.
O Padre, accompagna il cammino dei cristiani, perché possa procedere sempre sicuro incontro al tuo Figlio, unica via di salvezza. Noi ti preghiamo:

2. O Padre, accompagna il cammino dei sofferenti, perché non cedano mai allo sconforto e alla disperazione, ma siano sempre animati dalla speranza che proviene dalla risurrezione di Gesù Cristo. Noi ti preghiamo:

3. O Padre, accompagna il cammino di quanti hanno il dovere di operare le scelte per il bene pubblico, perché non cedano a favoritismi o interessi personali, ma lavorino in libertà e verità. Noi ti preghiamo:

4. O Padre, accompagna il cammino della nostra comunità, perché, sedendo a mensa come i discepoli con il tuo Figlio risorto, lo sappia riconoscere nella sua Parola e nella frazione del Pane. Noi ti preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Ti rendiamo grazie, Signore Gesù Cristo, che ti rendi presente in mezzo a noi riuniti nel tuo nome. Ti chiediamo di ascoltare il nostro grido di aiuto e di venire incontro ai nostri dubbi di fede con la tua potente Parola e con il nutrimento spirituale del tuo Corpo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

III SETTIMANA DI PASQUA

01 L Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani. Il lavoro è una caratteristica essenziale della vita di ogni persona e porta a crescere in sapienza e grazia. Oggi preghiamo san Giuseppe per il mondo del lavoro e per i disoccupati in questo tempo. S. Giuseppe lavoratore (m.f.); S. Riccardo Pampuri. Gen 1,26 – 2,3 opp. Col 3,14-15.17.23-24; Sal 89,2-4.12-14.16; Mt 13,54-58.

02 M S. Atanasio, Vescovo e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito. La morte di Stefano, primo martire, viene descritta sulla falsariga di quella di Gesù: anch’egli va incontro alla morte serenamente, riponendo la propria fiducia nel suo Signore. S. Antonino di Firenze. At 7,51-8,1a; Sal 30,3-4.6-8.17.22; Gv 6,30-35.

03 M Ss. Filippo e Giacomo apostoli. Festa (rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Anche noi come Filippo spesso vorremmo vedere il volto di Dio, dimentichi che in Gesù incontriamo il Padre. S. Giovenale. 1Cor 15,1-8a; Sal 18,2-5; Gv 14,6-14.

04 G Acclamate Dio, voi tutti della terra. Non sempre è facile essere testimoni autentici della fede anche se una certezza l’abbiamo: è Dio il vero autore dell’evangelizzazione, noi siamo suoi strumenti. S. Antonina; S. Floriano; Ss. Silvano e compagni. At 8,26-40; Sal 65,8-9.16-17.20; Gv 6,44-51.

05 V Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. La conversione di san Paolo, l’apostolo delle genti, manifesta come sia solo Dio a scegliere chi dovrà rendergli testimonianza. S. Gottardo; B. Nunzio Sulprizio; B. Caterina Cittadini. At 9,1-20; Sal 116,1-2; Gv 6,52-59.

06 S Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? La fede, come ci insegna Gesù nel Vangelo, è dono di Dio: nessuno può dire di aver fede se non l’ha ricevuta in dono. S. Pietro Nolasco; B. Anna Rosa Gattorno; S. Venerio. At 9,31-42; Sal 115,12-17; Gv 6,60-69.

[07 D IV Domenica di Pasqua / A (S. Domitilla; S. Rosa Venerini). At 2,14a.36-41; Sal 22,1-6; 1 Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10].
Oggi viene celebrata nel Tempio San Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Cristo è risorto, alleluia! (406); Cristo risusciti (547).
Salmo responsoriale: Modulo: M° P. Rimoldi; Ritornello: Terra tutta da’ lode a Dio (736).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Come unico pane (628); Tu sei la mia vita (732).
Congedo: Salve, Regina (592).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:

Accompagnamento


Archivio

Vai