21 gennaio 2018

Credere nel Vangelo di Gesù significa credere che Gesù è venuto per cambiare realmente il mondo, instaurando il regno di Dio. Tutto passa in secondo piano rispetto all’annuncio della salvezza, perché è venuta l’ora di Dio. Tocca a noi saperla accogliere.

«IL TEMPO È COMPIUTO E IL REGNO DI DIO È VICINO»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
I VANGELI sinottici (Matteo, Marco e Luca) ci presentano la chiamata dei discepoli mentre sono occupati nel lavoro di pescatori. Ma obbediscono alla voce di Gesù: subito lasciano le reti e lo seguono. La risposta è immediata e senza incertezza. Non si deve aspettare, perché il tempo è compiuto, siamo arrivati al punto culminante della storia: il Figlio di Dio è fra noi. Giona, (I Lettura), per portare alla conversione i Niniviti presenta la scadenza del tempo: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta». Paolo (II Lettura) precisa che: «Il tempo si è fatto breve», così tutto diventa relativo, ha meno importanza del Regno di Dio.
Gesù dice che il tempo è giunto: bisogna convertirsi. La gestione del nostro tempo è il punto cruciale della nostra vita: a volte lo sprechiamo o lo sfruttiamo solo per il lavoro, dimenticandoci di mettere Dio al centro di tutto. Ogni domenica, la Liturgia, immergendoci nel Mistero pasquale che ha rotto gli argini del tempo, ci offre la possibilità di sollevare lo sguardo per vedere l’infinito aprirsi davanti ai nostri occhi e incontrare Cristo, la nostra vita.

Elide Siviero

CRISTO SI È MANIFESTATO A SAULO SULLA VIA DI DAMASCO

Stendardo, “San Paolo”, Salonicco, Grecia.
LA festa della conversione di Paolo rivela la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato (Cfr. Romani 5,20). Convertirsi secondo l'etimologia, è invertire la direzione. Ma Paolo, in cammino tra Gerusalemme e Damasco alla caccia dei cristiani, non è tornato indietro.
Una luce abbagliante, l'umiliazione della caduta, la cecità, e una voce: «Saulo perché mi perseguiti?». «Chi sei, Signore?». «Io sono Gesù il Nazareno». Ancora una volta quell’Io sono, richiama le tante occasioni in cui Gesù Cristo si è rivelato così: Io sono la via, la verità, la vita; io sono la luce del mondo, io sono colui che sono.
Saulo divenne un uomo nuovo. Continuò sulla strada e raggiunse Damasco. Ma non come aveva immaginato, è condotto come un infermo, guidato per mano.
La strada rimase quella, ma i suoi occhi ne vedevano una nuova. Quella vecchia lo portava verso l'odio, quella nuova verso la luce.
Allora forse, convertirsi significa non tanto cambiare strada, ma trasformare la propria strada a partire da quello che si è. Com’è bello poter dire: Signore io sono questo, con i miei limiti, con le mie qualità, ma io sono questo: dirlo davanti a tutti, senza paura di quel che pensano gli altri, peccatore sì, ma amato da Dio.
Posso essere capito o meno, ma non posso non dire ciò che sono dinanzi a te. Questo fa parte di me, è la mia storia, il mio passato, con i miei sbagli e le mie scelte, e in tutto questo sentire la tua presenza che trasforma ogni giorno la mia vita, la ribalta e la rinnova davvero.

Filippo Rappa, ssp

MONACA MARIA GABRIELLA SAGHEDDU

MONACA MARIA GABRIELLA SAGHEDDU - Nasce a Dorgali (NU), da una famiglia di pastori il 17 marzo 1904. A diciott’anni, dopo aver preso parte all’Azione Cattolica, entra in monastero tra le Trappiste di Grottaferrata (Roma). Su indicazione della Badessa, Madre Maria Pia Gullini, viene introdotta nello spirito ecumenico, fino a condurla a offrire la propria vita, con tutta semplicità, perché i cristiani ritrovino l’unità. Muore a 25 anni il 23 aprile 1939. Beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 1983. La liturgia la ricorda il 23 aprile.
L’anno 1937 fu l’anno decisivo nella sua vita. Nella festa di Cristo Re pronunziò i voti. Così scrisse in quel giorno: «Nella semplicità del cuore mio ti offro lietamente, o Signore… Ti ringrazio con tutta l’effusione dell’anima e nel pronunciare i santi voti mi abbandono interamente a Te. Fa’, o Gesù, che mi mantenga sempre fedele alle mie promesse». Il secondo avvenimento, decisivo per lei, fu la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani. Due furono gli animatori di queste Settimane di Preghiera: il sacerdote Francis Wattson, e specialmente l’abate Paul Couturier.

Cristina Santacroce

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, la preghiera dei fedeli è detta anche universale perché siamo chiamati a portare davanti a Dio non solo le nostre personali preoccupazioni e speranze, ma anche quelle della Chiesa e del mondo intero. 

Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

1.
Per la Chiesa, perché sia in ogni parte della terra luogo dove le diversità si incontrano nella carità, le liti si compongano nel dialogo e ognuno possa sperimentare la gioia del Vangelo. Preghiamo:

2. Per i battezzati delle diverse confessioni cristiane perché, uniti dallo stesso Vangelo, si impegnino sempre più per manifestare al mondo l’unità del corpo di Cristo. Preghiamo:

3. Per gli insegnanti di religione cattolica, perché con la loro vita siano testimoni credibili della fede cristiana, e nella scuola educhino al dialogo fra le religioni e al confronto con le diverse culture. Preghiamo:

4. Per le nostre famiglie perché siano il luogo dove i figli imparano ad amare, a condividere, a rispettare le persone e le cose e ad essere responsabili nella Chiesa e nella società civile. Preghiamo:

5. Per coloro che vivono fra il rumore delle armi, per quanti mancano del pane quotidiano, per coloro che sono ferirti dalla malattia, perché ognuno possa sperimentare il conforto della fede e della fraterna solidarietà. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Padre di infinita bontà, volgi il tuo sguardo a questa umanità ferita e fa’ che tutti coloro che sono rinati dall’unico Battesimo siano sempre e dovunque testimoni del tuo amore e strumenti di unità, di giustizia e di pace. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

III SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani
INTENZIONI E LETTURE BIBLICHE


5° Giorno 22 gennaio: Da un capo all’altro del paese sento le grida della figlia del mio popolo. Deuteronomio 1,19-35; Giacomo 1,9-11; Salmo 145,9-20; Luca 18,35-43.

6° Giorno 23 gennaio: Badate agli interessi degli altri. Isaia 25,1-9 Filippesi 2,1-4; Salmo 82,1-8; Luca 12,13-21

7° Giorno 24 gennaio: Costruire la famiglia nelle case e nelle chiese. Esodo 2,1-10 Ebrei 11,23-24; Salmo 127,1-5 Matteo 2,13-15 (S. Francesco di Sales)

8° Giorno 25 gennaio: Il Signore raduna dai quattro angoli della terra i dispersi. Isaia 11,11-13; Salmo 106,1-14. 43-48; Efesini 2,13-19. (Conversione di S, Paolo)

26 V Ss. Timoteo e Tito. Memoria (bianco). Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore. L’importanza di Timoteo e di Tito non è nell’aver compiuto opere eccezionali, ma nell’aver seguito Gesù, donandosi totalmente a lui, come è richiesto ad ogni cristiano. S. Paola; S. Alberico. 2Tm 1,1-8 opp. Tt 1,1-5; Sal 95,1-3.7-8.10; Lc 10,1-9.

27 S Crea in me, o Dio, un cuore puro. La fede non esime dalle difficoltà nella vita, ma dona la possibilità di superarle rinnovando la propria vita. S. Angela Merìci (m.f.); S. Vitaliano; S. Giuliano da Sora. Beata Suor Maria di Gesù Santocanale. 2Sam 12,1-7a.10-17; Sal 50,12-17; Mc 4,35-41. Oggi si celebra la giornata della Shoah.

[28 D IV Domenica del T.O. / B (S. Tommaso d’Aquino) Dt 18,15-20; Sal 94,1-2.6-9; 1Cor 7,32-35; Mc 1,21-28].

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Se vuoi seguire Cristo (717); È bello lodarti (641).
Salmo responsoriale: Ritornello; Da Il canto del salmo responsoriale (ElleDiCi 2011); Ha sete di te, Signore (416).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (740).
Comunione: Come unico pane (628); Passa questo mondo (702).
Congedo: Beata sei tu, Maria (574).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:

Accompagnamento


Archivio

Vai