1° aprile 2018

Questa Messa pasquale è un gioioso inno di ringraziamento al Padre, per tutti i doni che ci ha dato in Cristo: la grazia del Battesimo, la santificazione nello Spirito e l’eredità dei figli di Dio.

GESÙ, IL CRISTO DI DIO, È MORTO E RISORTO

Commento - Disegno: Stefano Pachì
NEL giorno di Pasqua risuona un’unica acclamazione al Risorto. La prima lettura ci presenta il nucleo dell’annuncio cristiano da parte dei testimoni oculari della vita, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Con un termine tecnico questo si definisce kèrigma che letteralmente significa “annuncio gridato”, come lo farebbe un banditore. Il nostro unico grido è: «Gesù, il Cristo di Dio, è morto e risorto!». È questo il cardine della nostra fede. Paolo nella seconda lettura ci mostra le conseguenze di questo credo: vivere anche noi da risorti, cercando le cose del cielo. Morti con Gesù Cristo al peccato, grazie al Battesimo, siamo radicati nell’Eterno, nella vita divina che circonda tutta la nostra esistenza.
Il Vangelo ruota attorno al mistero della Risurrezione di Cristo: per due volte si parla dei teli “posati là”. È questo che Pietro e Giovanni vedono. Una stranezza che colpisce il loro cuore: un cadavere non si porta via senza le bende, nessun ladro si sarebbe preoccupato di avvolgere il sudario, di rimettere in ordine la scena del furto. Quelle bende da cui sembra sgusciato fuori qualcuno sono i segni che solo la fede può comprendere.

Elide Siviero

IL TEMPO PASQUALE

È il tempo di cinquanta giorni che va dalla Veglia Pasquale alla domenica di Pentecoste (= cinquantesimo giorno). Tanto è fondamentale la risurrezione di Gesù per la nostra vita che fin dai primi secoli i cristiani celebrano questo tempo come una sola grande domenica, un’unica festa di Pasqua.
Non a caso Gesù è morto e risorto durante i giorni della Pasqua ebraica (memoriale della liberazione dalla schiavitù in Egitto) e ha inviato il suo Spirito nello stesso giorno della Pentecoste ebraica (memoriale del dono della Legge al Sinai).
I cristiani ben presto hanno compreso il messaggio e hanno fatto della Pasqua la festa del nostro Battesimo (= inizio della vita nuova in Cristo) e della Pentecoste la festa della Chiesa (= inizio del popolo della nuova ed eterna Alleanza sigillata dal sangue di Cristo e governata dalla Legge dell’amore). Pasqua e Pentecoste sono come due facce di un’unica medaglia. Infatti, non si è battezzati semplicemente per avere una religione ad uso individuale, ma per fare comunione, per formare come un unico corpo in Cristo, cioè la Chiesa.
Per questo durante il tempo pasquale i nuovi battezzati sono chiamati a partecipare ad alcune celebrazioni speciali con tutta la comunità cristiana per ricordare che il vero discepolo di Gesù si qualifica non solo perché prega, ma perché è capace di fare comunione. Tutti i cristiani sono chiamati in questo tempo a vivere più intensamente la vita della comunità cristiana per manifestare la presenza del Risorto che raduna i suoi. Presenza di cui il grande cero presso l’ambone o l’altare è il segno rituale.

Silvano Sirboni, parroco e liturgista

RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA

Universale: Perché i responsabili del pensiero e della gestione dell’economia abbiano il coraggio di rifiutare un’economia dell’esclusione e sappiano aprire nuove strade.

Dei Vescovi: Perché gli artisti, che hanno ricevuto da Dio il dono di dare forma alla bellezza, mantengano viva la tensione del cuore verso l’Autore di tutte le cose.

Mariana: Perché la Vergine fedele conceda la perseveranza nel bene a chi si trova nella tentazione.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, Cristo è risorto per assicurarci che il peccato e la morte non avranno mai il sopravvento in coloro che credono nella sua parola. Uniti in Cristo, come in un solo corpo, con una sola voce innalziamo al Padre la nostra preghiera.

Preghiamo insieme dicendo: Per la morte e risurrezione del tuo Figlio, ascoltaci, Padre.

1. Perché l’annuncio gioioso della Pasqua raggiunga tutte le periferie del mondo e porti ovunque giustizia e pace, preghiamo:

2. Perché nei nostri cuori l’amore sia più forte della discordia, la compassione più forte dell’indifferenza, la solidarietà più forte dell’individualismo, preghiamo:

3. Perché nessuna fatica, nessuna sconfitta e nessuna ingratitudine abbiano mai il sopravvento in quanti sono impegnati nel servizio della carità nella Chiesa come nella società civile, preghiamo:

4. Perché ciascuno di noi, nelle nostre case e nei diversi luoghi della vita sociale, sia sempre portatore di gioia, di conforto e di speranza, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Padre buono, con la risurrezione del tuo Figlio hai spezzato le catene del peccato e della morte. Accogli le nostre preghiere e conforta la nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

OTTAVA DI PASQUA

02 L Lunedì dell’Angelo. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Pietro nel suo discorso ci presenta il centro della nostra fede: Gesù risorto è il Figlio di Dio. S. Francesco da Paola. At 2,14.22-33; Sal 15,1-2.5.7-11; Mt 28,8-15.

03 M Dell’amore del Signore è piena la terra. Il discorso di Pietro si conclude con la conversione di una grande folla, frutto dell’opera dello Spirito Santo. S. Sisto I; S. Luigi Scrosoppi. At 2,36-41; Sal 32,4-5.18-20.22; Gv 20,11-18.

04 M Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. La fede di ogni cristiano ha lo stesso fondamento di quella dei discepoli di Emmaus: la Parola e l’Eucaristia. S. Isidoro; B. Francesco Marto. At 3,1-10; Sal 104,1-4.6-9; Lc 24,13-35.

05 G O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Anche i primi discepoli non sono immuni dal dubbio della fede che superano nel toccare Gesù e nel mangiare con lui, ma soprattutto nella conoscenza delle Scritture. S. Vincenzo Ferrer; S. Irene. At 3,11-26; Sal 8,2.5-9; Lc 24,35-48.

06 V La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. I capi del popolo ebraico, che credevano di aver chiuso il caso Gesù, uccidendolo, devono constatare che i suoi discepoli continuano a fare conversioni. S. Pietro da Verona; B. Caterina Morigi da Pallanza. At 4,1-12; Sal 117,1-2.4.22-27; Gv 21,1-14.

07 S Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto. Il Risorto invia i suoi discepoli, come ognuno di noi, nel mondo per annunciare il Vangelo ad ogni creatura. S. Giovanni Battista de La Salle. At 4,13-21; Sal 117,1.14-21; Mc 16,9-15.

[08 D  II Domenica Pasqua / B (o della divina Misericordia) (S. Amanzio) At 4,32-35; Sal 117,2-4.16-18.22-24; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31].

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Il mattino di Pasqua (550); Alleluia - La santa Pasqua (534).
Salmo responsoriale: Ritornello: Questo è il giorno che ha fatto il Signore (130); M° A. Parisi.
Sequenza: Victimæpaschali (558).
Processione offertoriale: Surrexit Dominus vere (557).
Comunione: Mio Signore, gloria a te! (554); Alleluia, a colui che risuscitò (539).
Congedo: Le tue mani (553).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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