Domenica 9 novembre 2014

Oggi ricordiamo la dedicazione della cattedrale di Roma - la Basilica di San Giovanni in Laterano - la madre di tutte le chiese. Nel Vangelo odierno Gesù dichiara che la vera dimora di Dio è lui stesso, e non più l’antico Tempio. La comunità cristiana, raccolta intorno a lui, diventa essa pure dimora del Signore. Oggi si celebra la 64a Giornata del ringraziamento.

«SANTO È IL TEMPIO DI DIO, CHE SIETE VOI!»

Roma - Volto del Salvatore. Basilica di san Giovanni in Laterano. Illustrazione di Giorgio Trevisan 2014.

Roma - Volto del Salvatore. Basilica di san Giovanni in Laterano. Illustrazione di Giorgio Trevisan 2014.

LA Basilica del Laterano è la cattedrale del Vescovo di Roma, che “presiede nella carità” (sant’Ireneo) a tutte le chiese locali. L’anniversario della sua celebrazione, svolto originariamente solo a Roma, si commemora da tutte le comunità di rito romano. Fin dal tempo dei patriarchi, il popolo di Dio ha eretto templi in cui riconosceva in special modo la presenza del Signore: la tenda del Convegno, che fremeva al vento del deserto, quando Mosè dialogava faccia a faccia con Dio; il tempio di Salomone, dimora stabile del Signore degli eserciti in mezzo al suo popolo. C’è sempre stata, però, la consapevolezza, indicata particolarmente dai profeti, che Dio è presente ed è all’azione in tutta la creazione (I Lettura) e che l’uomo è il vero tempio di Dio (II Lettura). Le costruzioni umane possono facilitare l’incontro con il Signore, e perciò devono essere onorate e rispettate (Vangelo), ricordando, tuttavia, che il vero incontro si realizza nel cuore dell’uomo, attraverso l’amore a Cristo, realizzato nell’ascolto della sua Parola e nella celebrazione dei Sacramenti della fede.

Tiberio Cantaboni

IL «DEUTERONOMIO»

Mosè benedice uomini e donne. Opera di Taddeo Crivelli e Franco de’ Russi (1455-1461). Miniatura. Bibbia di Borso d’Este, Modena, Biblioteca Estense.

Mosè benedice uomini e donne. Opera di Taddeo Crivelli e Franco de’ Russi (1455-1461). Miniatura. Bibbia di Borso d’Este, Modena, Biblioteca Estense.

«DEUTERONOMIO» è il titolo del libro che conclude la raccolta dei primi cinque libri della Bibbia, quelli che contengono gli elementi fondanti della vita e della fede del popolo di Israele: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Il termine Deuteronomio è di origine greca e significa “seconda” (dèuteros) “legge” (nòmos). Troviamo questo termine all’interno dello stesso libro del Deuteronomio (17,18), dove il re, per saper guidare il popolo alla luce della Legge di Dio, viene invitato a «scrivere una copia di questa legge» o «una seconda legge» (in greco, deuteronòmion). Quando venne tradotta la Bibbia dall’ebraico in greco, il termine greco deuteronòmion fu scelto come titolo di questo libro biblico. Nella Bibbia ebraica, invece, il libro del Deuteronomio è chiamato con le sue parole iniziali. Infatti è intitolato “Le parole” (in ebraico, Debarìm), perché è composto da una serie di discorsi (o parole) che Mosè rivolge al popolo di Israele. Gli ebrei, infatti, indicano i primi cinque libri della Bibbia (ricordàti sopra) con le loro parole iniziali. Ad esempio, il libro della Genesi è chiamato con le prime parole, Bereshìt, «In principio » e per questo anche il libro del Deuteronomio è chiamato Debarìm, “Le parole”. In corrispondenza alle parole che questo libro contiene, al lettore di ogni tempo è chiesta una intensa capacità di “ascolto”, che coinvolge «tutto il cuore, tutta l’anima, tutte le forze», come si esprime la preghiera dello Shemà Israèl («Ascolta o Israele») racchiusa tra le righe del capitolo 6 del Deuteronomio (vedi 6,4-9). Anche Gesù ha tenuto tra le mani il rotolo (o libro) del Deuteronomio e, ascoltando le incisive parole di Mosè, ha affrontato e superato le tre tentazioni nel deserto (Cfr Mt 4,1-11; Lc 4,1-13). Ogni israelita, poi, recita questa preghiera due volte al giorno e si copre gli occhi con le mani, per significare che il mistero racchiuso nelle “parole” di Mosè è «accessibile solo all’ascolto e non alla visione» (Mello).

Primo Gironi, biblista

O Signore, rendi puri i pensieri della nostra mente...

O Signore, rendi puri i pensieri della nostra mente e rinnova le intenzioni del nostro cuore. Fa’ che edifichiamo la tua Chiesa vivendo in comunione con i fratelli e nella solidarietà con il prossimo. Illuminati dallo Spirito e con l’aiuto della grazia vogliamo far risplendere la luce delle opere buone.

Lucia Giallorenzo.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, in questa festa della Dedicazione della chiesa madre di tutta la cristianità, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, perché ci doni un cuore grande per amare ogni uomo e ogni donna.

Preghiamo dicendo:

A - Santifica il tuo popolo, Signore.

1. Per il papa, vescovo di Roma, perché sia instancabile annunciatore del Vangelo di Cristo, forte testimone del suo amore misericordioso per tutta l’umanità, preghiamo.

2. Per ogni cristiano, perché accolga con rispetto e obbedienza l’insegnamento del papa e dei vescovi e vi risponda con una testimonianza gioiosa nelle situazioni di ogni giorno, preghiamo.

3. Per la pace nel mondo, perché fiorisca in ogni nazione un vero spirito di fratellanza e di carità reciproca, così da abbattere i muri di divisione, preghiamo.

4. Per tutti coloro che nelle campagne e in ogni altro luogo mettono le loro fatiche al servizio della comunità, perché tutti possano godere nella gioia e nella pace i frutti della terra e del lavoro, preghiamo.

5. Per ciascuno di noi, perché possiamo essere adoratori del Padre in spirito e verità, facendo della nostra vita una lode vivente al Padre, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale.

C - O Padre, che gradisci la supplica di chi si rivolge a te con amore di figlio, guarda benigno alle preghiere che ti abbiamo presentato e fa’ che possiamo vivere sempre coerenti al tuo volere. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

10 L San Leone Magno, papa e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore. Il continuo vicendevole perdono parte dalla consapevolezza di essere fragili, peccatori (non però corrotti, ammonisce papa Francesco). Ma nella nostra fede, anche se deboli, Dio opera meraviglie. Sant'Oreste; Sant'Andrea Avellino. Tt 1,1-9; Sal 23,1-6; Lc 17,1-6.

11 M San Martino di Tours, vescovo. Memoria (bianco). La salvezza dei giusti viene dal Signore. Volesse il Cielo che nella Chiesa si moltiplicassero i “servi inutili”! Si agirebbe con tanto più disinteresse, fervore e umiltà e si eliminerebbero piedistalli... questi sì veramente inutili! San Teodoro Studita; Santa Marina. Tt 2,1-8.11-14; Sal 36,3-4.18.23.27.29; Lc 17,7-10.

12 M San Giosafat, vescovo e martire. Memoria (rosso). Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. La gratitudine a volte è merce rara e nel vangelo spesso accade che la manifestino quelli che sono considerati lontani. Nel nostro esame di coscienza dovremmo chiederci anzitutto quante volte fiorisce il grazie sulle nostre labbra. San Macario; San Diego. Tt 3,1-7; Sal 22,1-6; Lc 17,11-19.

13 G Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe. Cristo ha inaugurato il regno dei cieli. «La Chiesa… di questo regno costituisce in terra il germe e l’inizio» (Lumen Gentium, n. 5) in attesa del suo pieno compimento in cielo. Sant’Imerio; Sant’Agostina Livia Pietrantoni; Sant’Omobono. Fm 7-20; Sal 145,7-10; Lc 17,20-25.

14 V Beato chi cammina nella legge del Signore. Gli ultimi tempi sono rivelatori: si manifesterà il Signore glorioso, ma anche ciò che c’è nel cuore dell’uomo. Oggi prepariamo il nostro incontro finale. San Rufo; Beata Maria Luisa Merkert. 2Gv 1a.3-9; Sal 118,1-2.10-11.17-18; Lc 17,26-37.

15 S Beato l’uomo che teme il Signore. L’insistenza della vedova risulta vittoriosa sul giudice ingiusto. Quanto più la preghiera fiduciosa e perseverante che giunge al cuore di Dio Padre. Sant’Alberto Magno (m.f.); San Leopoldo il Pio; San Sidonio. 3Gv 5-8; Sal 111,1-6; Lc 18,1-8.

Agatino Gugliara

16 D XXXIII Domenica del T. O. / A (Santa Geltrude di Helfta)

Pr 31,10-13.19-20.30-31; Sal 127,1-5; 1Ts 5,1-6; Mt 25,14-30. Forma Breve Mt 25,14-15.19-21.


Ricorda: Giornata mondiale delle vittime della strada

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Chiesa di fratelli (268); Chiesa che annuncia (265).
Sal. resp.: Modulo: da Il canto del Salmo responsoriale
(ElleDiCi 2011);
Ritornello: Popoli tutti battete le mani (104).
Processione offertoriale: Benedetto sei tu, Signore (260-261).
Comunione: Pane vivo, spezzato per noi (373).
Congedo: Salve Regina, dolce madre (220).


ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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