8 maggio 2016

Celebrare l’Ascensione del Signore è contemplare il mistero di Cristo morto e risorto nel suo compimento. Gesù è ora alla destra del Padre e continua la sua presenza attraverso lo Spirito Santo nella Chiesa. - Oggi si celebra la 50ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. Tema: Comunicazione e misericordia, un incontro fecondo.

«ANDATE E FATE DISCEPOLI TUTTI I POPOLI»

Gesù ascende al cielo

LA colletta della Liturgia odierna ci aiuta a comprendere il significato profondo del mistero che celebriamo. (Cfr. «In Cristo asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto al Padre e noi viviamo nella speranza di raggiungere Cristo il nostro capo nella gloria». La prima lettura, insieme al Vangelo, ci racconta l’evento storico in tutta la sua dinamicità. L’ascensione avviene 40 giorni dopo la Pasqua, un periodo simbolico per i credenti, perché evoca i 40 anni nel deserto. È il passaggio della Chiesa dalla presenza di Cristo nella carne, a quella sacramentale: ciò esige fede e perseveranza.
Nella seconda lettura, Paolo invoca per i credenti uno spirito di sapienza per conoscere il mistero di Cristo, e l’illuminazione della grazia per comprendere la speranza alla quale siamo chiamati. Egli parla del mistero pasquale e lo contempla nella sua piena realizzazione: Cristo morto e risorto ora siede glorioso alla destra del Padre, cioè nel posto che ne decreta il più alto grado di onore. A Cristo è sottomessa ogni creatura, ogni potenza, ogni spirito celeste: egli è il vincitore. E noi, suo corpo, partecipiamo a questa vittoria. Questa è la nostra sicura e vera speranza.
Elide Siviero

«COMUNICAZIONE E MISERICORDIA: UN INCONTRO FECONDO»

Giovane che usa il tablet.
Giovane che usa il tablet (© ISTOCK / MILAN STOJANOVIC)

«DIMMI un fatto e apprenderò, dimmi una verità e crederò, ma raccontami una storia e vivrà nel mio cuore per sempre», recita un antico proverbio indiano. È sotto gli occhi di tutti come la comunicazione multimediale odierna abbia fatto suo questo proverbio puntando tutto sullo storytelling, un modo di raccontare attraverso storie e non attraverso dimostrazioni logiche o esortazioni che d’istinto respingiamo come astrazioni o prediche inutili.
L’efficacia di questo tipo di comunicazione la conoscono bene le grandi agenzie di marketing e di comunicazione.
Ma viene sfruttata anche dallo Stato Islamico (ISIS) con una vera e propria guerra narrativa dove, per reclutare nuovi combattenti, celebra il trionfo dei suoi eroi e mostra la fine dei nemici esibendo immagini di decapitazioni e crocifissioni che sono un tradimento della dimensione umana del loro agire comunicativo, perché prive di pietà.
Il Giubileo della misericordia e la 50ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che Papa Francesco ha associato ad esso con il tema «Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo», si propongono di aprire spazi di dialogo e di riconciliazione. Le guerre non cominciano nel campo di battaglia, ma nel cuore. La misericordia e il perdono sono quel passo necessario per guarire le memorie, superare le incomprensioni, ricostruire l’armonia e unificare l’umanità in un sentimento di comune appartenenza dove ognuno è accolto e rispettato per quello che è.
Tarcisio Cesarato, massmediologo

XII FESTIVAL BIBLICO

Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Trento…
Organizzato dalla Società San Paolo e dalla Diocesi di Vicenza. Coordinamento organizzativo del Centro Culturale San Paolo. Tema: Giustizia e pace si baceranno.
Per informazioni: SEDE DI VICENZA. Centro culturale San Paolo - onlus. Viale Ferrarin, 30 – 36100 VICENZA (VI)
Tel 0444.937499 - E-mail: segreteria@festivalbiblico.it - sito internet: http: //www.festivalbiblico.it

SACRAMENTO DEL PERDONO

Il sacramento della Riconciliazione è chiamato: «SACRAMENTO DEL PERDONO, poiché attraverso l'assoluzione sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente il perdono e la pace» (CCC 1424).
Nella lingua greca la parola perdono è detta aphesis che a sua volta deriva dal verbo aphiemi traducibile anche con espressioni come “lasciar andare” o “lasciar perdere” o ancora, più liberamente, “gettarsi alle spalle”. Questi sono gli atteggiamenti del Signore nei confronti del nostro peccato se, pentiti, lo confessiamo sinceramente. Egli, dunque, riceve il nostro peccato, lo rimuove e lo getta via, dimenticandolo.
g.c.

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, oggi con Cristo che sale al Padre, anche la nostra umanità è elevata nell’alto dei cieli. Rivolgiamo fiduciosi a Dio la nostra supplica.

Preghiamo insieme e diciamo:  Ascoltaci, o Signore.

1. Perché la comunità cristiana, memore del mandato di Gesù di predicare il Vangelo ad ogni creatura, non tema di creare nuovi spazi di evangelizzazione come “Chiesa in uscita” e non rinunci mai ad accompagnare tutti, preferendo «chi è rimasto ai bordi della strada», preghiamo:

2. Perché gli scrittori, i giornalisti, i registi e gli operatori della comunicazione nel raccontare il mondo che li circonda siano sempre attenti e rispettosi della verità e della dignità di ogni persona e incoraggino a cercare ciò che è bello, buono, giusto e santo, preghiamo:

3. Perché le nostre conversazioni quotidiane vissute di persona o in rete si trasformino in strumenti efficaci per guarire le memorie, superare le incomprensioni e ricostruire l’armonia, preghiamo:

4. Perché la nostra assemblea liturgica, illuminata dallo Spirito Santo, non tema di affrontare le nuove sfide del nostro tempo e guardi con fiducia al futuro, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - O Dio, esaudisci le voci di questo popolo che riconosce in Cristo risorto dai morti il Sacerdote sempre vivo dinanzi a te per intercedere in favore dei fratelli: l’abbondanza delle benedizioni del cielo accompagni sempre il cammino di chi crede in lui. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen.

VII SETTIMANA DI PASQUA

9 L Regni della terra, cantate a Dio. Lasciare solo Gesù significa disperdersi ciascuno per conto proprio, facile preda del mondo. Il coraggio e la pace vengono da Gesù, mai soli, perché il Padre è con lui. S. Pacomio; S. Isaia profeta; B. Forte Gabrielli. At 19,1-8; Sal 67,2-7; Gv 16,29-33.

10 M Regni della terra, cantate a Dio. Gesù è consapevole di avere potere su ogni persona e che da lui dipende la nostra vita eterna: conoscere, attraverso la fede in lui, il Padre che lo ha mandato. S. Gordiano; S. Cataldo; S. Giobbe. At 20,17-27; Sal 67,10-11.20-21; Gv 17,1-11a.

11 M Regni della terra, cantate a Dio. Gesù prega per noi che rimaniamo nel mondo, che ci odia, affinché il Padre stesso ci custodisca dal Maligno, come ripetiamo quotidianamente nel “Padre nostro”. S. Ignazio da Laconi; B. Gregorio Celli. At 20,28-38; Sal 67,29-30.33-36; Gv 17,11b-19.

12 G Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio. Gesù prega perché siano sempre di più coloro che conoscono il Padre, partecipando al suo amore per il Figlio. L’unità dei credenti è richiesta perché il mondo riconosca che il Padre li ha amati. S. Pancrazio (m.f.); Ss. Nereo e Achilleo; S. Leopoldo Mandic. At 22,30; 23,6-11; Sal 15,1-2.5.7-11; Gv 17,20-26.

13 V Il Signore ha posto il suo trono nei cieli. Il linguaggio di Dio è l’amore. Dio ci parla attraverso Gesù e noi gli rispondiamo amando Gesù. Pietro l’ha compreso nella sua vera dimensione. B.V. Maria di Fatima (m.f.); B. Maddalena Albrici; B. Gemma. At 25,13-21; Sal 102,1-2.11-12,19-20; Gv 21,15-19.

14 S S. Mattia apostolo. Festa (rosso). Il Signore lo ha fatto sedere tra i principi del suo popolo. Come la gioia di Gesù consiste nell’obbedire al Padre, così anche la nostra gioia si trova solo nel fare la volontà di Dio, nel “comando” dell’amore fraterno. S. Maria Mazzarello; Ss. Giunta e Eredina. At 1,15-17.20-26; Sal 112,1-8; Gv 15,9-17.

[15 D Domenica di Pentecoste / C (S. Severino) At 2,1-11; Sal 103,1.24.29-31,34; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23b-26].

Tarcisio Stramare, os

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Nei cieli un grido risuonò (180); Cristo risusciti (171).
Salmo responsoriale: M° G. Liberto; Ritornello: Popoli tutti, lodate il Signore (183).
Processione offertoriale: O Dio dell’universo (297).
Comunione: Cantiamo al Signore glorioso (196); Tu percorri con noi (307).
Congedo: Gioia del cuore (279).

ACCOMPAGNAMENTO
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