Domenica 12 ottobre 2014

La parabola del banchetto di nozze narrata nel Vangelo odierno è un forte invito di Gesù a coloro che si credono i privilegiati della fede (gli “eletti”) e che non avvertono più il bisogno di conversione. Il richiamo all’abito nuziale allude a uno stile di vita coerente con la fede.

«UN RE FECE FESTA DI NOZZE PER SUO FIGLIO»

«Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi…».IL rifiuto radicale, violento e oltraggioso dell’offerta di Dio è uno dei grandi misteri connessi alla libertà umana. Ma la Chiesa non teme di ripetere anche oggi l’invito del suo Signore ad accogliere il dono di Dio, per conoscere le gioie delle nozze divine. Chi accoglie l’invito, sa di entrare in comunione con Dio. Occorre, però, entrarvi con la coscienza purificata dal male e dal peccato. La pagina di Isaia (I Lettura) si apre su un annuncio insperato: il Signore promette di preparare sul monte Sion un banchetto sontuoso. Tutti gli uomini vi sono invitati. E vi parteciperanno con gioia, dopo aver fatto cadere dagli occhi la loro iniquità e abbandonato il peccato. L’apostolo Paolo (II Lettura) dalla sua dura vita di missionario ha appreso a contare soltanto su Cristo, «colui che mi dà la forza » fra le tribolazioni. Tuttavia egli è grato e ringrazia dell’aiuto che riceve dai Filippesi. Il testo odierno di Matteo (Vangelo) ci presenta due parabole connesse tra loro: la prima è quella degli invitati alle nozze, la seconda prende lo spunto dal simbolismo della “veste”, indicativo della dignità di una persona, per sottolineare il triste epilogo della vicenda.

«Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi…».

Domenico Brandolino, ssp

“PURO” E “IMPURO” nella tradizione biblica

Anatra

L'anatra, animale puro

GLI ebrei, come gli antichi popoli orientali, consideravano “puro” tutto ciò che appartiene all’ambito del sacro e favorisce il culto a Dio. Ritenevano invece “impuro” tutto ciò che si oppone al sacro ed è di ostacolo al culto. Una simile distinzione non riguardava però la sfera morale della persona, ma solo le condizioni necessarie per essere ritenuti idonei o no al culto e per essere inseriti nella vita della comunità (un lebbroso ne era escluso). Nel libro del Levitico (il libro della Bibbia che si interessa alla vita religiosa del popolo di Israele), troviamo un’ampia sezione, racchiusa nei capitoli 11-15, interamente dedicata alla distinzione tra ciò che è puro e ciò che è impuro (noi diremmo, oggi, tra sacro e profano). In questa sezione viene presentata la distinzione tra animali puri (di cui ci si può cibare, come pecore, vitelli, agnelli) e animali impuri (di cui è proibito cibarsi, come il cammello e il maiale) e viene considerata come fonte di contaminazione (o impurità) la sfera legata al parto, alla nascita, alla morte, alle relazioni sessuali e alla malattia (in particolare la lebbra). Chi era incorso nell’impurità originata da una di queste condizioni, prima di dedicarsi al culto, doveva sottoporsi a particolari riti di purificazione (come lavarsi in acqua corrente e offrire un sacrificio di espiazione). Al tempo di Gesù era ancora in vigore la distinzione tra puro e impuro, sostenuta dal gruppo dei farisei. Ma Gesù insegna a dare il primato alla purezza interiore, che ha il suo centro nel cuore dell’uomo, da dove può uscire ciò che veramente contamina la sua esistenza (Cfr Mt 15,10-20; Mc 7,14-23). Anche la prima comunità cristiana, sull’esempio di Gesù, ha privilegiato la purezza interiore e morale.

Aquila

L'aquila, animale impuro
Illustrazioni di Gian Calloni, 2014

Primo Gironi, biblista

«Signore Gesù, aiutaci con la luce e la forza del tuo Santo Sp»

Signore Gesù, aiutaci con la luce e la forza del tuo Santo Spirito a vincere la bramosia dei beni terreni, per cooperare alla dilatazione del tuo regno nel mondo, e non permettere che, dopo aver accettato l’invito a servirti, abbandoniamo il dono dell’abito nuziale, ossia la tua grazia, che ci consente di evitare il regno della perdizione, dove regnano il “pianto” del rimorso e lo «stridore di denti» di cuori freddi e senz’amore

d. Mariano Grosso, osb

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, nel suo amore Dio vuole che tutti gli uomini siano riuniti attorno al suo Figlio. Chiediamo di rispondere al suo invito, per entrare a far parte del Regno e vivere la comunione con Lui.

Preghiamo insieme e diciamo:

A - Ascoltaci, o Signore.

1. Per i pastori della Chiesa, che hanno la missione di trasmettere l’invito del Signore: perché non si scoraggino per i rifiuti e le incomprensioni, preghiamo.

2. Per le donne e gli uomini del nostro tempo: perché rispondano numerosi all’invito del Signore a entrare al banchetto nuziale del Regno, preghiamo.

3. Per i perseguitati a causa della giustizia: perché sentano la solidarietà e la vicinanza dei loro fratelli cristiani, preghiamo.

4. Per noi che ogni domenica partecipiamo al convito di nozze dell’Agnello: perché, riuniti attorno all’altare, impariamo a fare comunione tra noi e a diffondere ovunque la carità di Cristo, preghiamo.

C - Signore, tu ci inviti a varcare le soglie della tua casa per partecipare alla festa dei tuoi figli. Fa’ di noi i messaggeri del tuo cuore che chiama tutti gli uomini a ritrovarsi al banchetto delle nozze divine. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

13 L Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre. È la fede in Gesù, conclude l’apostolo Paolo dopo aver ripercorso la storia del popolo ebraico, che ci rende persone veramente libere. San Romolo; Santa Chelidona; San Venanzio. Gal 4,22-24.26-27.31 – 5,l; Sal 112,1-7; Lc 11,29-32.

14 M Venga a me, Signore, il tuo amore. La polemica tra Gesù e i farisei, che ci presenta il brano evangelico, ha lo scopo di indicarci quale sia la vera religione gradita a Dio. San Callisto I (m.f.); San Domenico Loricato; San Donaziano. Gal 5,1-6; Sal 118,41.43-45.47-48; Lc 11,37-41.

15 M Santa Teresa d’Avila, vergine e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita. È difficile vivere secondo gli insegnamenti di Cristo e del suo Vangelo, ma è possibile con l’azione dello Spirito Santo. San Barsen; Santa Tecla. Gal 5,18-25; Sal 1,1-4.6; Lc 11,42-46.

16 G Il Signore ha rivelato la sua giustizia. Inizia la lettura della lettera agli Efesini, testo che si apre con una benedizione a Dio Padre per i doni che ci ha concesso in Gesù Cristo. Santa Edvige (m.f.); Santa Margherita Maria Alacoque (m.f.). Ef 1,1-10; Sal 97,1-6; Lc 11,47-54.

17 V Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire. Memoria (rosso). Beato il popolo scelto dai Signore. Dio non si dimentica mai di noi neppure quando siamo provati da tentazioni e sofferenze. San Contardo Ferrini. Ef 1,11-14; Sal 32,1-2.4-5.12-13; Lc 12,1-7.

18 S San Luca, evangelista. Festa (rosso). I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno. Nel brano evangelico di questa festa, come del resto in tutto il Vangelo di san Luca, è sviluppato il tema della chiamata di tutti i popoli alla salvezza. San Pietro d’Alcantara; Sant’Amabile. 2Tm 4,l0-17b; Sal 144,10-13.17-18; Lc 10,1-9.

Enrico M. Beraudo

19 D XXIX Domenica del T.O /A (San Paolo della Croce; B. Timoteo Giaccardo)
Is 45,1.4-6; Sal 95,1.3-5.7-10; lTs 1,1-5b; Mt 22,15-21

Ricorda. Oggi a Roma sarà proclamato beato Paolo VI, Giovanni Battista Montini (Concesio, 26 settembre 1897 - Castel Gandolfo, 6 agosto 1978). Un nuovo beato per la nostra fede.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio:: Cielo nuovo (47); Tu, quando verrai (308).
Salmo responsoriale: Modulo: M° P. Rimoldi;
Ritornello: Il Signore è il mio pastore (322).
Processione offertoriale: Nulla con te (366).
Comunione: Sei tu, Signore, il pane (378); O Gesù, tu sei il pane (367).
Congedo: Gioia del cuore (279)

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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