25 settembre 2016

Oggi si parla poco del Paradiso e dell’Inferno. È uno sbaglio. Gesù invece ci ricorda con vigore che la nostra esistenza si concluderà o con un premio o con una condanna. La parabola del ricco e del povero Lazzaro ci illustra l’importanza di questa verità.

L’ATTENZIONE AL POVERO VERIFICA LA NOSTRA FEDE

commento
IL giudizio di Dio non è come quello del mondo. Egli stravolge la nostra mentalità e ribalta le sentenze terrene. Il ricco non può comprarsi il Paradiso se non si converte, mentre il povero Lazzaro è difeso da Dio stesso. Egli è il Padre dei più deboli, degli abbandonati, di quanti la società emargina. Questo significa che la ricchezza non è un segno della benedizione di Dio se non viene usata nell’ottica del suo Regno. Anzi, può diventare causa di rovina del futuro eterno.
Gesù con questa parabola (Vangelo) vuole mettere in evidenza anche la cecità del ricco di fronte ai bisogni di Lazzaro: semplicemente, lo ignora, non lo vede, non si accorge neppure che sta sulla sua porta. Quel povero muore nell’indifferenza e il ricco nella sua cecità. È questo il rischio della ricchezza: diventare indifferenti nei confronti di chi soffre ed è nel bisogno. È questo il senso dell’invito dell’apostolo Paolo a Timoteo, nella seconda Lettura, a fuggire dalle cose del mondo e rivolgere lo sguardo all’eternità. Anche il profeta Amos nella prima Lettura condanna l’opulenza e l’indifferenza verso i poveri e i bisognosi.

Nicola Gori

PERDONARE LE OFFESE

L’abbraccio del perdono tra madre e figlia.
SAN Paolo, scrivendo ai Galati, invita i cristiani a vivere nell’amore e nel servizio vicendevole. Tuttavia, è consapevole di quanto sia difficile tutto ciò e allora avverte: «Se vi mordete e divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!» (Gal 5,15).
È un “precetto” veramente minimale, consapevole della realtà quotidiana, ma il livello alto al quale ogni cristiano è chiamato sta nella risposta di Gesù a Pietro che glichiede quante volte deve perdonare al fratello se pecca contro di lui; Pietro pensava di essere generoso arrivando fino a sette, ma Gesù lo esorta a perdonare sino a settanta volte sette, un numero iperbolico per indicare che la disponibilità al perdono deve esserci sempre nel momento in cui il fratello si pente e chiede misericordia (Cfr. Mt 18,21-35).
Il cammino che permette di vivere in questo modo non è semplice e immediato, ma è la misura alta della vita cristiana e permette a chi perdona di non vivere nella tensione e nel risentimento, a chi è perdonato di rialzarsi e camminare nuovamente cercando di cambiare atteggiamento.
Un atto di perdono è più educativo di qualsiasi punizione, anche di quelle che vengono definite “redentive”, perché solo l’amore è il vero imperativo morale che spinge l’uomo a rispondere con una vita diversa e pacificata. Martin Luther King diceva che per far questo ci vuole una grande forza, la forza dell’amore!

Tiberio Cantaboni

LA LEGGE DEL CUORE

Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.

GIUBILEO NELLE CARCERI

Non sempre è possibile “liberare i prigionieri” materialmente, ma, Papa Francesco ha disposto che in questo anno giubilare ogni persona reclusa possa “liberarsi” spiritualmente attraverso l’indulgenza propria dell’anno santo che potrà ottenere attraversando la porta della propria cella, istituita come vera “porta santa”

(Cfr Lettera a Mons. Rino Fisichella). (gc)

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, mediante Gesù Cristo, che ci rivela il volto amorevole e paterno di Dio, eleviamo al Signore la nostra comune preghiera.

Preghiamo dicendo
: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.


1. Signore, la tua Chiesa sia esempio di povertà evangelica e manifesti al suo interno quello spirito di solidarietà e di amore con cui ha vissuto Gesù Cristo, preghiamo:

2. Signore, i ministri della Chiesa vivano in pienezza la loro vocazione e diano al mondo buona testimonianza del Vangelo, preghiamo:

3. Signore, quanti sono impegnati in settori di responsabilità non approfittino della loro posizione per l’arricchimento personale, ma per il servizio del bene di tutti, preghiamo:

4. Signore, ognuno di noi possa farsi carico dei pesi e delle sofferenze degli altri, perché a nessuno manchi un sorriso e un aiuto, preghiamo:

5. Signore, coloro che prendono parte a questa celebrazione eucaristica siano invitati dalla preghiera alla vita buona del Vangelo, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
O Padre, tu che sei l’aiuto dei poveri e dei sofferenti, non disprezzare la nostra preghiera, ma accoglila ed esaudiscila secondo il sapiente disegno della tua bontà. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

26 L Tendi a me l’orecchio, Signore, ascolta le mie parole. Chi si fa piccolo assomiglia a Gesù. Chi sa accogliere i piccoli, i poveri, gli ultimi incontra Gesù. Questo è il segreto della vera grandezza. Santi Cosma e Damiano (m.f.); San Nilo; Beato Paolo VI. Gb 1,6-22; Sal 16,1-3. 6-7; Lc 9,46-50.

27 M San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote. Memoria (bianco). Giunga fino a te la mia preghiera, Signore. Gesù con grande determinazione inizia il cammino verso Gerusalemme incontro alla sua Passione. E insegna ai suoi discepoli la pazienza e la mitezza verso chi non lo accoglie. San Bonfilio; San Caio. Gb 3,1-3.11-17.20-23; Sal 87,2-8; Lc 9,51-56.

28 M Giunga fino a te la mia preghiera, Signore. Non possiamo seguire Gesù cercando sicurezze, ponendo riserve o condizioni. Egli infatti ci ha amati e ha dato la vita per noi senza esitazioni o pentimento. San Venceslao (m. f.); Santi Lorenzo Ruiz e compagni (m.f.); Beato Luigi Monza. Gb 9,1-12.14-16; Sal 87,10-15; Lc 9,57-62.

29 G Santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Festa (bianco). Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Attraverso l’intervento dei suoi arcangeli Dio ci assiste nel combattimento contro il male, ci annuncia la salvezza e guarisce le nostre infermità. San Ciriaco. Dn 7,9-10.13-14 opp. Ap 12,7-12a; Sal 137,1-5; Gv 1,47-51.

30 V San Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Guidami, Signore, per una via di eternità. Gesù rimprovera con forza le città della Galilea in cui ha compiuto tanti segni ma non hanno portato frutti di conversione. Non ci si può prendere gioco della misericordia di Dio. San Francesco Borgia; Beata Felicia Meda. Gb 38,1.12-21; 40,3-5; Sal 138,1-3.7-10.13-14; Lc 10,13-16.

1 S Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo, Signore. I discepoli tornano entusiasti dalla missione: hanno sperimentato la potenza di Dio. E il Signore gioisce con loro e ringrazia il Padre. San Romano il Melode; Beato Luigi Monti. Gb 42,1-3.5-6.12-17; Sal 118,66.71.75.91.125.130; Lc 10,17-24.

[2 D XXVII Domenica del T. O / C (Ss. Angeli Custodi) Ab 1,2-3; 2,2-4; Sal 94,1-2.6-9; 2Tm 1,6-8;13-14; Lc 17,5-10].

Agatino Gugliara, ssp

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Tu, quando verrai (308); Tu sei come roccia (309).
Salmo responsoriale: da Il canto del salmo responsoriale (ElleDiCi, Leumann 1997); Ritornello: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Parole di vita (375).
Comunione: Mistero della Cena (364); Lo Spirito di Dio (291).
Congedo: Vergine Madonna (226).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:

Accompagnamento


Archivio

Vai