23 luglio 2017

Di fronte al male ascoltiamo il vangelo odierno che ci presenta la parabola del grano e della zizzania. Dio non interviene subito, in modo clamoroso, nella storia dell’uomo. È paziente. Aspetta. Ma alla fine il male sarà eliminato. Il Regno cresce a poco a poco in silenzio e con efficacia.

«SIGNORE, SPIEGACI LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
IL regno dei cieli instaurato da Gesù non s’impone con la forza, perché nasce dentro una umanità peccatrice trasformata dalla forza dell’amore. Dalla cronaca quotidiana veniamo a conoscere che ingiustizie, odio, guerre serpeggiano fra gli uomini. Ma assieme a tutto questo scopriamo tante realtà positive e di crescita.
Il libro della Sapienza (I Lettura) è pervaso da ottimismo: Dio misericordioso avvia ogni uomo, e quindi anche gli stessi nemici d’Israele, verso la conversione. Egli «giudica con mitezza e governa con molta indulgenza». Questo c’insegna che occorre scegliere solo la via dell’amore misericordioso e paziente. L’apostolo Paolo afferma (II Lettura) che, abbandonati alla nostra debolezza, siamo incapaci di scegliere Dio. Ma, pur camminando nell’oscurità del presente, sappiamo che lo Spirito Santo pronuncia nei nostri cuori la parola vera e definitiva che ci orienta al Regno di Dio presente tra noi. La storia dell’umanità è fatta di un misterioso impasto di bene e di male. Nel campo è stato gettato il buon seme, ma spunta la zizzania. Il Vangelo invita ad avere pazienza.

Domenico Brandolino, ssp

«BEATI I PURI DI CUORE»

«BEATI i puri di cuore perché vedranno Dio» (Mt 5,8). I puri di cuore sono coloro che nel cuore coltivano l’intenzione di dare gloria a Dio e non a se stessi; coloro che vivono nella autenticità, senza doppiezza, coloro che vivono nella rettitudine e nella trasparenza.
Sono coloro che vivono nella verità del loro essere e non si lasciano trascinare dalla cultura dell’immagine, secondo la quale è importante “apparire” più che “essere”. Sono coloro che si trovano agli antipodi dell’ipocrisia. A costoro Gesù fa una promessa sconfinatamente bella: «vedranno Dio». C’è un legame stretto tra la purezza del cuore e la visione di Dio. Perché un cuore puro riflette nello sguardo puro, pronto a ricevere la grazia di “vedere Dio”. Vedere Dio è il sogno dell’uomo colmo della sete di Dio, del desiderio di vedere il “Volto di Dio”.
Gesù mantiene la sua promessa. Sin da questa vita terrena. Oggi, chi ha il cuore puro vede con gli occhi della fede la presenza di Dio nella propria vita.
La promessa di Gesù si avvererà in pienezza nel futuro. «Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia» (1Cor 13,12). «Ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3,2).

Mons. Giuseppe Greco

Illustrazione di A. Brasioli 2016 S. Maria Goretti, quadro, Casa del martirio. Ferriere di Conca.
SANTA MARIA GORETTI (1890 – 1902).
Figlia di marchigiani, immigrati vicino a Nettuno nell’Agro Pontino, per guadagnarsi il pane lavorando in terre colpite dalla malaria. Rimasta orfana di padre si prende cura dei fratellini. A dodici anni un giovane, Alessandro Serenelli, tenta di violentarla. Maria si difende e viene uccisa a colpi di pugnale. La martire bambina fu canonizzata da Pio XII nel 1950, presente sua madre Assunta. Ancora oggi abbiamo bisogno di bellezza interiore. Maria Goretti è per tutti “la martire della purezza”. La Chiesa la ricorda il 6 luglio.

SEI MISSIONARI PIME TESTIMONI DI FEDE

Il 19 novembre 1941 a Dingcun (Cina), al termine della Messa, uomini armati entrano nella missione PIME, torturano e gettano in un pozzo i missionari Mons. Barosi, P. Lazzaroni, P. Zanardi e P. Zanella. Nella stessa provincia Henan l’11 luglio 1941 era stato ucciso P. Mencattini e P. Osnaghi fu sepolto vivo il 2 febbraio 1942. I 6 missionari vengono onorati nei paesi e città di origine, come Testimoni della Fede in attesa del processo di beatificazione. walterbelingheri@ilioproget.it (Vedi sito “Santi e beati”).

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, eleviamo la nostra comune preghiera al Signore per la Chiesa e l’umanità bisognosa di salvezza.

Preghiamo dicendo: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.

1.
Per la Chiesa: perché abbia cura della Parola di Dio, la diffonda con instancabile zelo e soprattutto se ne faccia testimone credibile, preghiamo:

2. Per la società e i suoi governanti: perché condividano con sincera umanità le sofferenze dei poveri e degli emarginati, preghiamo:

3. Per tutti gli uomini e le donne di buona volontà: perché continuino a stare accanto a chi è privo del necessario per vivere dignitosamente, preghiamo:

4. Per la nostra comunità: perché la celebrazione domenicale diventi luogo di accoglienza e condivisione, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Accogli, Signore Gesù, la nostra umile preghiera che ti rivolgiamo con fiducia. Tu che vivi e regni con Dio Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

A - Amen.

XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

24 L Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Abbiamo sempre bisogno di nuovi segni per credere e, come gli scribi e i farisei non si accontentano dei prodigi che Gesù compie, così a volte non ci è sufficiente il segno più grande che è l’Eucaristia. S. Charbel Makhluf (m.f.); S. Cristina di Bolsena. Es 14,5-18; Cant. Es 15,1-2.4.6; Mt 12,38-42.

25 M S. Giacomo apostolo. Festa (rosso). Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. San Paolo ci ricorda che i doni che abbiamo ricevuto da Dio ci sono stati affidati come in vasi di creta. S. Cristoforo; B. Antonio Lucci. 2Cor 4,7-15; Sal 125,1-6; Mt 20,20-28.

26 M Ss. Gioacchino e Anna, genitori della B.V. Maria. Memoria (bianco). Diede loro pane dal cielo. Dio non si dimentica mai di noi e, come dà il cibo necessario per sfamare il suo popolo nel deserto, così non rimane impassibile di fronte ai nostri veri bisogni. B. Tito Brandsma. Es 16,1-5.9-15; Sal 77,18-19.23-28; Mt 13,1-9.

27 G A te la lode e la gloria nei secoli. Gesù ci spiega perché preferisce rivolgersi a noi con parabole: perché meditandole possiamo approfondire, giorno dopo giorno, il messaggio profondo che vuole comunicarci. S. Pantaleone; S. Celestino I; B. Raimondo Palmerio. Es 19,1-2.9-11.16-20b; Cant. Dn 3,52-56; Mt 13,10-17.

28 V Signore, tu hai parole di vita eterna. Il Decalogo in qualche modo è scolpito nel cuore di ogni uomo e ci domanda essenzialmente due cose: amare Dio e amare il prossimo. Ss. Nazario e Celso; S. Pietro Poveda Castroverde. Es 20,1-17; Sal 18,8-11; Mt 13,18-23.

29 S S. Marta. Memoria (bianco). Gustate e vedete com’è buono il Signore. È anche grazia alla professione di fede di Marta circa la risurrezione dei morti che Gesù riporta in vita il fratello Lazzaro. S. Lazzaro; S. Olaf. 1Gv 4,7-16; Sal 33,2-11; Gv 11,19-27 opp. Lc 10,38-42.

[30 D XVII Domenica del T.O. / A (S. Pietro Crisologo; S. Orso). 1Re 3,5.7-12; Sal 118,57.72.76-77.127-130; Rm 8,28-30; Mt 13,44-52].

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Cristo Gesù, Salvatore (633); Padre, che hai fatto ogni cosa (698).
Salmo responsoriale: Ritornello: E.M. Beraudo; Spero nel Signore (137).
Processione offertoriale: Signore, fa’ di me uno strumento (726).
Comunione: Oltre la memoria (693); Sei tu, Signore, il pane (719).
Congedo: Quello che abbiamo udito (710).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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