26 giugno 2016

La liturgia di questa domenica pone la nostra attenzione sulla sequela di Cristo. Seguire il Signore è fare la sua stessa strada. Ci illumina la scelta di Eliseo, ma soprattutto le condizioni poste da Gesù per diventare suoi discepoli.

IN CAMMINO CON GESÙ VERSO GERUSALEMME

Gesù in cammino

SIAMO giunti al cuore del Vangelo di Luca. Questo evangelista, infatti, colloca la predicazione di Gesù nella cornice di un lungo “viaggio” che Gesù intraprende dalla Galilea verso Gerusalemme, dove si compirà il suo destino di morte e risurrezione (Lc 9,51-19,28). Non si tratta però solo di uno spostamento geografico, ma di un cammino interiore, che richiede la totale adesione di Gesù alla volontà del Padre.
Anche a coloro che intendono seguire Gesù viene chiesto un impegno senza condizioni. I tre brevi episodi di chiamata (Vangelo) confermano che per il servizio del Regno si deve rinunciare a ogni possesso e ci si deve liberare anche dei legami umani più cari. Per tutti il Vangelo comporta rischi e rinunce per una fedeltà a tutta prova. La prima lettura rafforza le esigenze che la missione richiede. Il profeta Elìa trasmette a Eliseo la chiamata del Signore ed egli comprende che per rispondere occorre lasciare tutto. L’apostolo Paolo (II Lettura) ci assicura che, con la sua Pasqua, Cristo ci ha chiamati alla libertà, sottraendoci alla schiavitù del peccato, che ci impedisce di «camminare (cioè “vivere”) secondo lo Spirito».
Orlando Zambello, ssp

IL CRISTIANO E LA CREMAZIONE

Urna cineraria

FIN dall’inizio i cristiani scelsero spontaneamente di affidare il loro corpo alla terra, ad immagine della sepoltura di Gesù. In polemica con questa prassi cristiana, nel XIX secolo alcuni ambienti massonici assunsero la cremazione come professione di ateismo e di odio verso la Chiesa. Per questo nel 1888 essa fu proibita ai cattolici.
Superata quella circostanza e di fronte a nuove esigenze pratiche circa la sepoltura, nel 1963 la Chiesa tolse quella proibizione, pur continuando a manifestare la preferenza per la sepoltura , detta Inumazione (da humus = terra). Pratica, per la verità, già da tempo superata con l’uso dei loculi.
La Chiesa non ha nulla contro la cremazione in sé; essa non intacca la fede nella risurrezione. Le norme canoniche sono, invece, fortemente contrarie alla prassi di spargere le ceneri in natura e soprattutto di conservarle in abitazioni private.
Infatti, queste due scelte rendono più fragile il ricordo dei morti o lo privatizzano (con il rischio che l’urna cineraria in casa, con il tempo, potrebbe diventare imbarazzante) e verrebbe a mancare quel luogo comune, il cimitero, che nel frenetico svolgersi della vita quotidiana ne ricorda la precarietà, la solidarietà nella morte e, per i credenti, anche la solidarietà in quella vita di comunione in Cristo che unisce la Chiesa oltre il tempo e lo spazio.
Silvano Sirboni, liturgista

LE PREGHIERE DELLA MISERICORDIA

O Dio, pazzo d’amore! Non ti bastò incarnarti, ma volesti anche morire! Vedo che la tua misericordia ti costrinse a dare anche di più all’uomo, lasciandogli te stesso in cibo. E così noi deboli abbiamo conforto, e noi ignoranti smemorati non perdiamo il ricordo dei tuoi benefici. Chi ha fatto questo? La tua misericordia.
Santa Caterina da Siena

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Universale: Perché vengano rispettati i popoli indigeni, minacciati nella loro identità e nella stessa esistenza.

Per l’Evangelizzazione: Perché la Chiesa dell’America Latina e nei Caraibi, mediante la sua missione continentale, annunci con rinnovato slancio ed entusiasmo il Vangelo.

Dei Vescovi: Perché i predicatori rinnovino il loro annuncio mettendo al centro la misericordia, virtù che solleva le miserie altrui.

Mariana: Perché Maria riveli ai giovani che alla sua scuola s’impara presto a crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, al Signore, l’unico che può indicarci il sentiero della vita vera, innalziamo la nostra umile preghiera.

Preghiamo insieme, dicendo: O Dio, nostro rifugio, ascoltaci.

1. Signore, ti invochiamo per i ministri della Chiesa: siano perseveranti nella loro vocazione di servire te nella persona dei loro fratelli. Noi ti preghiamo:

2. Signore, ti invochiamo per i seminaristi e i religiosi in formazione: ti seguano con cuore indiviso e fedele, gioiosi di donare la loro vita alla Chiesa. Noi ti preghiamo:

3. Signore, ti invochiamo per quanti vivono nella povertà e nell’abbandono: sentano la vicinanza della comunità cristiana che li accoglie e li ama. Noi ti preghiamo:

4. Signore, ti invochiamo per ciascuno di noi: possiamo impegnarci sempre più perché i diritti di ogni uomo siano salvaguardati e tutti possano avere una vera libertà. Noi ti preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Ascolta, Padre la nostra supplica, che ti abbiamo rivolto coscienti che tu solo sei nostro Signore e unico bene. Ti chiediamo di esaudirla secondo la tua santa volontà. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

27 L Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo. Molti vorrebbero seguire Gesù, ma secondo le proprie logiche. Il Signore invece ci invita a diventare veri discepoli, pronti a lasciare tutto solo per lui. S. Cirillo di Alessandria (m.f.); S. Arialdo; B. Margherita Bays. Am 2,6-10.13-16; Sal 49,16-23; Mt 8,18-22.

28 M S. Ireneo, vescovo e martire. Memoria (rosso). Guidami, Signore, sulla via della giustizia. Gesù è il Signore capace di placare la tempesta nel mare. A lui gridiamo e da lui imploriamo la salvezza quando le tribolazioni della vita ci sommergono. S. Vincenza Gerosa; S. Paolo I. Am 3,1-8; 4,11-12; Sal 5,5-8; Mt 8,23-27.

29 M Ss. Pietro e Paolo, apostoli. Solennità (rosso). Il Signore mi ha liberato da ogni paura. Pietro riconosce in Gesù il Figlio di Dio. Paolo lo annuncia alle genti con passione. La fede dei due apostoli rassicura la Chiesa fondata sulla roccia di Cristo. B. Raimondo Lullo; S. Siro. At 12,1-11; Sal 33,2-9; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19.

30 G I giudizi del Signore sono fedeli e giusti. Portano un paralitico a Gesù e questi lo guarisce, senza che il malato dica o chieda nulla. L’intercessione dei fratelli è potente presso il Signore! Ss. Primi martiri della Chiesa di Roma (m.f.); S. Adolfo; S. Marziale. Am 7,10-17; Sal 18,8-11; Mt 9,1-8.

1 V Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Gesù non esclude nessuno dal suo cuore. Chiama anche i più grandi peccatori a seguirlo e a cambiare vita dopo aver conosciuto la forza della sua misericordia. S. Aronne; B. Ignazio Falzon; B. Antonio Rosmini. Am 8,4-6.9-12; Sal 118,2.10.20.30.40.131; Mt 9,9-13.

2 S Il Signore annuncia la pace per il suo popolo. Gesù è la grande novità che il Padre ci offre: egli ci chiede di essere pronti a cambiare tutta la nostra vita per lui, per entrare nella gioia che il suo amore ci dona. S. Bernardino Realino; B. Eugenia Joubert; S. Lidano. Am 9, 11-15; Sal 84,9.11-14; Mt 9,14-17.

[3 D XIV Domenica del T. O. / C (S. Tommaso apostolo) Is 66,10-14; Sal 65,1-7.20; Gal 6,14-18; Lc 10,1-12.17-20].

Elide Siviero

Salmo responsoriale e accompagnamento

salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Beato chi cammina (279); Beatitudini (227).
Salmo responsoriale: M° A. Recalcati; Ritornello: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (381).
Comunione: Eccomi (277); Pane di vita nuova (370).
Congedo: Vergine Madonna (226).

ACCOMPAGNAMENTO
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