II DOMENICA DOPO NATALE

Di fronte alla volontà di Dio Padre e del suo Figlio, Gesù, di farci entrare in comunione di vita con loro mediante i doni dello Spirito Santo, non possiamo che corrispondere con la nostra riconoscenza e con una vita coerente.

GLORIA A TE, O CRISTO ANNUNCIATO ALLE GENTI

Il santo Natale non è solo una sacra rappresentazione. È il mistero di Gesù, vero Dio e vero uomo. Da contemplare e da vivere.LA liturgia odierna ci invita ad approfondire il significato della festa del Natale. L’incarnazione del Verbo è la rivelazione perfetta e insuperabile del mistero di Dio. Il disegno di Dio sull’umanità è svelato: si tratta ora di accogliere il Verbo fatto carne. Egli ci dà il potere di diventare figli e figlie di Dio. E il Padre nel Verbo incarnato vede e ama ogni persona umana. La pagina del Siracide (I Lettura) è un inno in cui si celebra “l’incarnazione” della sapienza divina, che si è manifestata nella creazione e ancor più nell’opera della salvezza. Essa ha, quindi, preso dimora in Gerusalemme, abita cioè la parola di Dio e la risposta dell’uomo. L’apostolo Paolo apre la lettera agli Efesini con un testo (II Lettura) in cui si esalta il dono della salvezza che Dio ha attuato per noi in Cristo. Il prologo del Vangelo di Giovanni, già proclamato a Natale, è come il volo d’aquila che si alza fino a Dio. È lo sguardo della fede che penetra nel seno della Trinità e ci dice che il Verbo, eterno con il Padre e lo Spirito Santo, si è fatto uomo e ha posto la sua tenda in mezzo a noi.

Domenico Brandolino ssp

Il santo Natale non è solo una sacra rappresentazione. È il mistero di Gesù, vero Dio e vero uomo. Da contemplare e da vivere.

LA BIBBIA, PAROLA DI DIO Storia della nostra salvezza

La “Festa della Legge”, a Gerusalemme.Più che indicare un solo libro, il termine Bibbia designa un insieme di libri, come significa la parola greca biblìa (“i libri”, dal singolare biblìon, “libro”).
La Bibbia, perciò, è una piccola biblioteca che offre al suo lettore 73 libri, nei quali è narrata la storia della nostra salvezza. La sua importanza è dovuta al fatto che essa racchiude la Parola di Dio, alla quale il credente ispira la fede e la vita.
Due sono le grandi parti che compongono la Bibbia. La prima è chiamata Antico Testamento (o Prima alleanza), la seconda è chiamata Nuovo Testamento (o Seconda alleanza). Il termine “testamento” ha il significato di “patto” o “alleanza” e si riferisce alla particolare relazione che, nella Bibbia, intercorre tra Dio e l’uomo, tra Dio e il popolo di Israele e che verrà portata a compimento nella persona di Gesù. La Bibbia è giunta a noi lungo un arco di tempo di molti secoli. Prima di essere stata fissata nello scritto, essa veniva tramandata a viva voce. I suoi testi più antichi (come i racconti dei patriarchi, l’epopea dell’esodo dall’Egitto) hanno trovato il loro contesto originario nell’ambiente familiare e tribale, nell’ambiente di corte e del culto. Sebbene scritta da uomini e in un linguaggio umano (che va interpretato), la Bibbia è un libro ispirato da Dio, che ne è il vero autore. Per questo nelle sue pagine è racchiusa la verità che guida l’uomo alla salvezza, senza errore. I libri biblici dell’Antico Testamento sono stati scritti nella lingua ebraica e in piccolissima parte in aramaico. Verso il III/II secolo a.C., quando gli ebrei si sono inseriti nel mondo greco, è stata fatta ad Alessandria di Egitto la traduzione della Bibbia ebraica nella lingua greca, conosciuta come la “Settanta” (dal numero convenzionale dei traduttori). Quando il cristianesimo si sviluppò nel mondo latino, venne fatta anche la traduzione della Bibbia in lingua latina, conosciuta come “Volgata” (cioè “diffusa tra il popolo”). 

Primo Gironi, biblista

GESÙ CRISTO «LUCE DELLA FEDE»

L’abbraccio tra il Papa emerito Benedetto XVI e Papa Francesco il 5 luglio 2013 in Vaticano.Quasi sicuramente per la prima volta nella storia della Chiesa, un testo importante di magistero scritto da un papa, Benedetto XVI viene firmato e promulgato
dal successore, Papa Francesco. È avvenuto con la lettera enciclica dal titolo "Lumen fidei", "La luce della fede". La lettera comprende, oltrechè un breve introduzione ed ancora più breve conclusione, quattro capitoli, dai titoli significativi: 1°: "Abbiamo creduto all'amore" (1 Gv 4,16); 2°: "Se non crederete, non comprenderete" (Is 7,9); 3°: "Vi trasmetto quello che ho ricevuto" (1 Cor15,3); 4°: "Dio prepara per loro una città" (Eb 11,16). Come è facile cogliere, sono tutte espressioni bibliche e questo dato già ci offre il tono di fondo della riflessione sul tema che viene sviluppato appunto in chiave biblica, ma pure teologica, ecclesiale e sociale. Il capitolo 1° titola: "Abbiamo creduto all'amore". Dopo un opportuno richiamo all'anno delle Fede e molto giustamente al 50° del Concilio Vaticano II, definito con Paolo VI: "il Concilio della Fede", questa prima parte è dedicata alla storia delle fede biblica di Abramo, Mosè e di Israele come popolo, ma sopratutto ad un tema poco conosciuto ed ancora meno trattato: la fede di Gesù. «La prova massima dell'affidabilità dell'amore di Cristo si trova nella sua morte per l'uomo»
(n. 16) «che svela l'affidabilità totale dell'amore di Dio Padre» (n. 17). Per mezzo di questa fede si può giungere ad ottenere la salvezza, poiché, come insegna Paolo, «colui che crede, è trasformato in una creatura nuova e può invocare Dio come Abbà, Padre, riconoscendo che al centro non sta l'uomo ma sempre e solo Dio che salva» (Cfr. n. 19). La fede poi «non è un fatto privato, una concezione individualistica. La fede ha una forma necessariamente ecclesiale, si confessa dall'interno del Corpo di Cristo, come comunione concreta dei credenti» (n. 22).

+ Sebastiano Dho

PREGHIERA DEI FEDELI

(si può adattare)


C - Fratelli e sorelle, nella gioia del Natale rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, perché ci aiuti ad accogliere il dono della salvezza che Gesù ci ha portato.


Lettore - Preghiamo insieme e diciamo:

Assemblea - Illuminaci con la tua parola, Signore!

1. Per la Chiesa, perché diffonda nel mondo la parola di Gesù, che svela agli uomini la loro dignità di figli di Dio, preghiamo.

2.Per tutti i cristiani, perché siano riconoscenti per il dono inestimabile di avere Dio come padre e gli uomini come fratelli, preghiamo.

3. Per tutti noi, che partecipiamo a questa Eucaristia, perché la nostra vita sia coerente con la nostra dignità di figli di Dio, preghiamo.

4. Per questa comunità parrocchiale, perché sappia sempre vedere negli anziani e nei bambini, nei sani e negli ammalati, in ogni uomo, gli appartenenti all’unica famiglia dei figli di Dio, preghiamo.


Intenzioni della comunità locale.


C - O Padre, che ci hai illuminati con la luce di Cristo e ci hai svelato la nostra dignità, aiutaci a vivere come tuoi figli e a vedere in ogni persona un fratello da amare. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

II DOMENICA DOPO NATALE

II SETTIMANA DOPO NATALE
(7 - 11 gennaio) Liturgia delle Ore: II settimana

7 M Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli. È la fede in Cristo che genera amore in chi crede in lui e produce comunione di vita. San Raimondo de Peñafort (m.f.); San Crispino; San Ciro. 1Gv 3,22 – 4,6; Sal 2,7-8,10-11; Mt 4,12-17.23-25.

8 M Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. L’amore che manifestano i credenti in Cristo nasce dalla consapevolezza di quanto Dio ama ogni essere umano. San Severino; San Lorenzo Giustiniani; Santi Luciano e compagni. 1Gv 4,7-10; Sal 71,1-4.7-8; Mc 6,34-44.

9 G Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. Dal riconoscere di essere amati da Dio consegue l’amore vicendevole. San Marcellino; Sant’Adriano; San Fillano. 1Gv 4,11-18; Sal 71,1-2.10-13; Mc 6,45-52

10 V Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. L’annuncio evangelico manifesta l’amore che Dio ha per ogni creatura: annuncio lieto, di liberazione, di libertà. San Milziade; San Gregorio di Nissa; Beato Gregorio X. 1Gv 4,19 - 5,4; Sal 71,1-2.14-15.17; Lc 4,14-22a.

11 S Celebra il Signore, Gerusalemme. La parola fede unisce le due letture: è tramite essa che possiamo essere purificati e abbiamo la vita vera. Sant’Igino; San Paolino di Aquileia; Beato Bernardino Scammacca. 1Gv 5,5-13; Sal 147,12-15.19-20; Lc 5,12-16.

Enrico M. Beraudo

[12 D Battesimo del Signore / A (Sant’Arcadio; Santa Cesaria) Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10,34-38; Mt 3,13-17].

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Gloria in cielo (68); Noi canteremo gloria a te (294).
Salmo responsoriale: modulo musicale del M°
G. Liberto; Oppure: Cantate al Signore (262).
Processione offertoriale: Il cielo narra la tua gloria (282).
Comunione: O tu che dormi, destati! (71); I cieli narrano (281).
Congedo: Luce sul cammino (292).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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