19 gennaio 2014

Il Signore Gesù viene presentato con i tratti dell’agnello «che toglie il peccato del mondo». Per il credente, come per la Chiesa, il vero volto di Cristo si svela a poco a poco, nel corso di un cammino di fede compiuto con costanza e decisione./em>

GIOVANNI VEDENDO GESÙ DISSE: «ECCO L’AGNELLO DI DIO»

Il Battista dice di Gesù: «Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”».GIOVANNI è il Precursore e, come tale, ad un certo punto distoglie l’attenzione da sé, perché gli occhi si volgano verso Colui al quale ha preparato la strada: il Messia-Gesù, l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo (Vangelo). Finalmente, dopo tanta attesa, il popolo d’Israele potrà contare non su un liberatore di tipo politico o economico, ma su colui che è veramente luce delle nazioni e porta la salvezza fino all’estremità della terra (I Lettura). Il nuovo Israele, la Chiesa, può lodare il Signore perché la rende santa, cioè in comunione perfetta con Dio (II Lettura): benché sotto il peso del peccato, in essa opera lo Spirito di riconciliazione e di rinnovamento, così che l’uomo non ne sia più schiavo, ma ne sia riscattato da Cristo, che, come agnello senza macchia, si è addossato il peccato di molti e lo ha inchiodato al legno della croce. Ogni cristiano deve farsi testimone di questo stupendo dono, in modo che la santità possa essere sperimentata da ogni uomo e così venga dissetato per sempre il desiderio di liberazione dall’angoscia della morte.

Tiberio Cantaboni

Il Battista dice di Gesù: «Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”».

«MIGRANTI E RIFUGIATI: VERSO UN MONDO MIGLIORE»

Papa Francesco a Lampedusa in visita ai migranti (8 luglio 2013). Foto ANSA / OSSERVATORE ROMANO L’ACQUA, che è segno battesimale, è diventata nel Mediterraneo il luogo della morte di 20.000 persone negli ultimi vent’anni. La tragedia più impressionante è avvenuta nell’ottobre 2013, al largo di Lampedusa, dove sono morte oltre 400 persone: una tragedia vergognosa. Sono volti e storie di sofferenza e morte, che riguardano soprattutto giovani, donne e bambini e che Papa Francesco ha voluto ricordare nel suo storico viaggio a Lampedusa. Nel primo viaggio del Pontificato nell’isola ha richiamato con forza a vincere l’indifferenza di fronte al cammino di tante persone costrette a partire per ragioni economiche, per guerre, persecuzioni politiche e religiose, disastri ambientali. Quest’anno il Papa ricorda nel Messaggio per la 100a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato questi due volti della mobilità – i migranti e i rifugiati – per invitare a vedere in essi Gesù Cristo, “la sua carne”, e a costruire un mondo migliore non indipendentemente da loro, ma valorizzando la loro storia, la loro sofferenza, le loro culture ed esperienze religiose. Un mondo migliore non può nascere sulle discriminazioni e sui pregiudizi, ma solo nell’accoglienza e nella solidarietà, sentendoci “tutti responsabili di tutti”, specialmente dei più poveri. L’accoglienza è un segno del cammino nella nuova evangelizzazione, ma anche una qualità nella crescita democratica del nostro Paese, dell’Europa e del mondo.

Mons. Giancarlo Perego Direttore generale Migrantes

* Per informazioni: Fondazione Migrantes, Via Aurelia, 796 00165 Roma. Tel. 06.66179030. www.migrantes.it


Nell'immagine: Papa Francesco a Lampedusa in visita ai migranti (8 luglio 2013). Foto ANSA / OSSERVATORE ROMANO

IL CONTRIBUTO DEI CRISTIANI CANADESI

Cristiani canadesiQUEST’ANNO il commento al tema della Settimana per l’unità dei cristiani è opera dei cristiani del Canadà. «Noi Canadesi viviamo in un paese contrassegnato da diversità di linguaggio, di cultura, e persino di clima, e incarniamo la diversità anche nelle espressioni di fede cristiana. Il fatto di vivere in questa varietà, ma anche di essere fedeli al desiderio di Cristo per l’unità dei suoi discepoli, ci ha portati a riflettere sulla categorica affermazione di Paolo nella Prima lettera ai Corinzi: «Cristo non può essere diviso!». Con fede anche noi asseriamo, eppure le nostre comunità continuano a dare corpo a scandalose divisioni. La Prima lettera ai Corinzi richiama l’attenzione sul modo in cui possiamo valorizzare e ricevere i doni degli altri anche ora, nel nostro stato di divisione, e ciò stesso costituisce un incoraggiamento nel lavoro per l’unità».

(Dalla Guida 2014 per la Settimana dell’unità dei cristiani)

O eterno Padre...

O eterno Padre, che per mezzo del Battesimo del tuo diletto Figlio, nel quale hai posto le tue compiacenze, hai voluto offrire a tutta l’umanità il dono del tuo Santo Spirito col sacramento della nascita alla vita divina, aiutaci a crescere nell’amore verso di te, nostro sommo bene, e verso i fratelli, che, sull’esempio di Gesù, vogliamo amare anche a costo di sacrifici, per cantare in eterno, assieme a loro, la tua infinita misericordia.

Don Mariano Grosso osb

PREGHIERA DEI FEDELI

C - Fratelli e sorelle, apriamo il nostro spirito alla supplica umile e confidente, perché la nostra voce sia bene accetta a Dio, nostro Padre.
Lettore - Preghiamo insieme, dicendo:

A - Santifica il tuo popolo, Signore.

1. Per la santa Chiesa: indichi, come Giovanni, in Cristo l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo. Preghiamo.

2. Per quanti si adoperano per alleviare le infermità umane: la loro opera sia fermento di speranza nel futuro e di pace autentica. Preghiamo.

3. Per i giovani: camminino sulla via della santità realizzando con gioia il progetto che Dio ha su di loro. Preghiamo.

4. Per ciascuno di noi: possiamo testimoniare il Cristo come unica Verità della vita. Preghiamo.

C - O Padre, che gradisci la supplica di chi si rivolge a te con amore di figlio, guarda benigno alle preghiere che ti abbiamo presentato e fa’ che possiamo vivere sempre coerenti al tuo volere. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

LA SETTIMANA DELL’UNITÀ

TERZO GIORNO (20). Insieme… non manchiamo in nessuno dei doni spirituali. Giobbe 28,20-28: È sapienza rispettare il Signore; Salmo 145/144,10-21; Efesini 4,7-13: A ciascuno di noi Cristo ha dato la grazia sotto forma di doni diversi; Marco 8,14-21: Ma perché state a discutere che non avete pane? (San Fabiano; San Sebastiano)

QUARTO GIORNO (21). Insieme… proclamiamo che Dio mantiene le sue promesse. Lamentazioni 3,19-26: La bontà del Signore non è finita; Salmo 57/56,8-12; Ebrei 10,19-25: Dio mantiene le sue promesse; Luca 1,67-75: È venuto incontro al suo popolo. (Sant’Agnese)

QUINTO GIORNO (22). Insieme… siamo chiamati alla comunione. Isaia 43,1-7: Io sarò con te; Salmo 133/132,1-4; 1Giovanni 1,3-7: Siamo uniti gli uni con gli altri; Giovanni 15,12-17: Vi ho chiamati amici.

SESTO GIORNO (23). Insieme… cerchiamo di essere uniti. Giudici 4,1-9: Se vieni anche tu, ci vado; Salmo 34/33,10-15; 1 Corinzi 1,10-15; Siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni; Luca 22,24-30: Tra i discepoli sorse una discussione.

SETTIMO GIORNO (24). Insieme… apparteniamo a Cristo. Isaia 19,19-25: Egli manderà loro qualcuno a salvarli; Salmo 139/138, 1-12; 1 Corinzi 12,12-26: Se una parte soffre... se una parte è onorata; Marco 9,38-41: Chi non è contro di noi è per noi. (San Francesco di Sales)

OTTAVO GIORNO (25). Insieme… proclamiamo il Vangelo. Isaia 61,1-4: Dio, il Signore... mi ha scelto per portare il lieto messaggio; Salmo 145/144,1-7; 1 Corinzi 15,1-8: Vi ho trasmesso l’insegnamento che anch’io ho ricevuto; Luca 4,14-21: Oggi per voi che mi ascoltate si realizza questa profezia. (Conversione di San Paolo apostolo).

[26 D III Domenica del T.O. / A (Santi Timoteo e Tito) Is 8,23b – 9,3; Sal 26/27,1.4.13-14; 1Cor 1,10-13.17; Mt 4,12-23].

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
InIzio Tu sei come roccia (309); Cristo Gesù, Salvatore (273).
Salmo resp. modulo musicale: Modulo musicale: M° C. Carena; Oppure: Ritornello: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Eccomi (277).
Comunione: Come unico pane (348); Sei tu, Signore, il pane (378).
Congedo: Vergine Madonna (226).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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