18 giugno 2017

Oggi adoriamo e ringraziamo il Signore Gesù per il dono stupendo del suo Corpo e del suo Sangue. Riscopriamo la ricchezza della celebrazione eucaristica perché, nutriti dalla Parola e dal Pane di vita, diventiamo la Chiesa “in uscita”, che a tutti annuncia la salvezza.

«IO SONO IL PANE VIVO DISCESO DAL CIELO»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
NEI quarant’anni trascorsi dal popolo di Dio nel deserto, emerge l’insegnamento che il nutrimento miracoloso della manna aveva come scopo, oltre la sussistenza in vita, di far capire all’uomo la sua dipendenza assoluta da Dio (I Lettura). Giovanni mette in evidenza l’importanza della realtà storica dell’incarnazione, dalla quale dipende la trasformazione dell’umanità. È attraverso la concreta assunzione della nostra umanità che Gesù ci trasforma, donandoci la sua divinità. Nel discorso eucaristico Gesù ci fa comprendere che dobbiamo unirci alla sua umanità attraverso l’assimilazione della sua carne e del suo sangue.
Alla reazione dei suoi interlocutori, Gesù conferma la durezza delle sue parole, coerenti con l’affermazione «il Verbo si è fatto carne». Gesù collega, inoltre, questo eccezionale convito con la risurrezione corporale dell’uomo: «Io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Vangelo). Paolo scopre in tutto questo una logica: il calice della benedizione è “comunione” con il sangue di Cristo; il pane che spezziamo è “comunione” con il corpo di Cristo (II Lettura). Non si tratta di semplici modi di dire.

Tarcisio Stramare, osj

«BEATI QUELLI CHE HANNO FAME DELLA GIUSTIZIA»

«BEATI quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati» (Mt 5,6). Sono beati coloro che si impegnano a fondo per la giustizia, coloro che soffrono per le ingiustizie del mondo, ma la cui sofferenza non è contrassegnata né dalla “rassegnazione”, che annullerebbe ogni sforzo di cambiamento, né dalla disperazione, che porterebbe alla violenza.
Il Vangelo di Luca ci dice: «Beati voi, che avete fame, perché sarete saziati» (Lc 6,21). È una prospettiva diversa ma complementare a quella di Matteo. La fame materiale di Luca e la fame spirituale di Matteo sono in stretta relazione: l’amore cristiano deve spingere gli affamati di giustizia a preoccuparsi degli affamati di pane.
La beatitudine secondo Luca è rafforzata dal grido opposto: «Guai a voi, sazi» (Lc 6,25). Non viene condannata la ricchezza, ma l’uso egoistico della ricchezza, causa di profonda ingiustizia. I “sazi” sono coloro che, restano indifferenti dinanzi alla fame di ogni Lazzaro.
Con la luce e la forza del Vangelo, è necessario individuare e rimuovere le cause di questo iniquo assetto del mondo e adoperarsi per un radicale cambiamento. Sono beati coloro che cominciano ad attuare, nella loro vita, solidarietà concreta e reale condivisione, per contribuire a costruire una società “conviviale”.

Mons. Giuseppe Greco

Don Giuseppe Puglisi
DON GIUSEPPE PUGLISI (1937 – 1993). La sua breve vita fu all’insegna della missione nell’annunciare il Vangelo e nell’aiutare i fratelli a vivere onestamente e ad amare Dio e il prossimo. Ben presto risultò essere “prete di frontiera”, sia per la sua attività di insegnamento che per l’operosità nella Curia diocesana, non meno che per la sua opera di attento osservatore dei problemi del territorio. S’interessò soprattutto dei giovani che voleva portare sulla strada della legalità. Ucciso dalla criminalità mafiosa, venne beatificato da papa Francesco nel 2014.

Illustrazione di A. Brasioli

RICORDA

Ogni anno, in occasione della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno) si raccoglie la “Carità del Papa”, in passato si chiamava “Obolo di San Pietro”, il cui ricavato viene consegnato al Santo Padre per le sue opere di Carità. Circolo S. Pietro, Piazza San Callisto, 18 – 00153 Roma. www.circolosanpietro. org. Grazie per la vostra disponibilità.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ha dato la sua vita sulla croce una volta per tutte e continua a donarsi a noi nel sacramento eucaristico perché, ogni giorno di più, possiamo conformare la nostra vita alla sua.

Innalziamo la nostra preghiera dicendo insieme: Gesù, pane di vita, vieni in nostro aiuto.

1.
Perché tutti i battezzati di ogni confessione cristiana, camminino gli uni verso gli altri per formare un solo corpo nell’unica fede, preghiamo:

2. Perché la celebrazione dell’Eucaristia sia in tutte le comunità il momento in cui ognuno trova la forza per comporre le liti e superare tutte le divisioni, preghiamo:

3. Perché dall’assemblea eucaristica parta un’onda di carità che si riversi nelle nostre case, negli ambienti del nostro lavoro e sul mondo intero per renderlo più umano e fraterno, preghiamo:

4. Perché l’Eucaristia sia forza per i deboli, alimento per i martiri e pegno di vita eterna per quanti si fanno pane spezzato per il prossimo, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Signore Gesù, pane vivo disceso dal cielo per la vita del mondo, fa’ che ci nutriamo di te perché, con la nostra testimonianza, il tuo amore continui a farsi carne nella storia degli uomini. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen.

XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

19 L Il Signore ha rivelato la sua giustizia. «Non volgere le spalle»: chiede Gesù ai suoi discepoli. Ciò significa non rimanere indifferenti davanti alle necessità del prossimo. Vuol dire anche non lasciarsi sopraffare dall’indifferenza e dall’insensibilità nei confronti di chi chiede aiuto. S. Romualdo (m.f.); Ss. Gervasio e Protasio. 2Cor 6,1-10; Sal 97,1-4; Mt 5,38-42.

20 M Loda il Signore, anima mia. L’amore sarà il metro con cui verremo giudicati da Dio. Egli non impone una legge, ma invita a seguire il suo esempio: amare non solo gli amici, ma anche i nemici. Sappiamo che non è una cosa facile da mettere in pratica, ma egli è sempre al nostro fianco per sostenerci. S. Gobano; S. Giovanni da Matera; B. Margherita Ebner. 2Cor 8,1-9; Sal 145,1-2.5-9; Mt 5,43-48.

21 M S. Luigi Gonzaga, religioso. Memoria (bianco). Beato l’uomo che teme il Signore. C’è una sorta di discrezione nel fare il bene che è fondamentale. È la caratteristica che dovrebbe contraddistinguere i discepoli di Gesù. Fare del bene senza pubblicità e ostentazione, perché non sia mai lesa la dignità della persona. S. Rodolfo; B. Tommaso di Orvieto. 2Cor 9,6-11; Sal 111,1-4.9; Mt 6,1-6.16-18.

22 G Le opere delle tue mani sono verità e diritto. Il perdono di Dio nei nostri confronti è vincolato al perdono che noi offriamo ai nostri fratelli. Egli perdona le nostre colpe, ma vuole che anche noi facciamo lo stesso con chi ci ha offeso. Non è solo un invito, ma una condizione necessaria. S. Paolino da Nola (m.f.); Ss. Giovanni Fisher e Tommaso More (m.f.). 2Cor 11,1-11; Sal 110,1-4.7-8; Mt 6,7-15.

23 V Sacratissimo Cuore di Gesù / A. Solennità (bianco). L’amore del Signore è per sempre. «Il mio giogo è dolce»: la sequela di Cristo è esigente, ma non impossibile. Egli offre tutto se stesso per condurci a Lui e sostenerci nel cammino della vita. Basta guardare al suo Cuore per rinfrancarci e continuare a sperare. S. Giuseppe Cafasso. Dt 7,6-11; Sal 102, 1-4. 6-8. 10; 1Gv 4,7-16; Mt 11,25-30.

24 S Natività di S. Giovanni Battista. Solennità (bianco). Cuore Immacolato della B.V. Maria. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. Giovanni Battista: profeta dell’Altissimo lo definisce il Vangelo. Colui che ha preparato la strada al Messia. Il megafono che Dio ha usato per risvegliare i cuori degli uomini dal torpore e dall’apatia. L’unico santo, a parte Maria Vergine, di cui celebriamo la sua nascita nel calendario liturgico. Is 49,1-6; Sal 138,1-3.13-15; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80.

[25 D XII Domenica del T.O. / A (S. Massimo) Ger 20,10-13; Sal 68,8-10.14.17.33-35; Rm 5,12-15; Mt 10,26-33].

Nicola Gori

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Chiesa di Dio (622); Cristo Gesù, Salvatore (633).
Salmo responsoriale: Modulo: M° A. Porfiri; Ritornello: Il Signore è il mio pastore (88-89).
Processione offertoriale: O Dio dell’universo (308).
Comunione: O Gesù, tu sei il pane (692); Sei tu, Signore, il pane (719).
Congedo: Quello che abbiamo udito (710).

ACCOMPAGNAMENTO
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